21 Marzo 2025
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Dal tavolo delle politiche di genere della Toscana, in particolare con il coinvolgimento dei Comuni di Bagno a Ripoli, Barberino Tavarnelle, Greve in Chianti, Impruneta, San Casciano Val di Pesa e delle organizzazioni sindacali del territorio, scaturisce una proposta di legge volta a rinforzare la vigente normativa contro la pubblicità sessista, perché "combattere e prevenire discriminazioni e disuguaglianze di genere - ha detto l’assessora Alessandra Nardini - è un dovere delle istituzioni”.
L'iniziativa regionale della terra di Dante porta un nome che è un concetto chiaro, ma bisognoso di essere ripetuto e ripetuto: "La dignità prima di tutto!".
Da qui arriva l'idea di un disegno di legge nazionale che renda urgenti e più specifici i limiti attuali, perché, nel Decreto legge n. 68 del 16 giugno 2022 in materia di sicurezza e sviluppo delle infrastrutture, sono vietate affissioni, in strada o sui mezzi pubblici, contenenti messaggi discriminatori nei confronti di donne, disabili, comunità LGBTQI+, stranieri, ma non ci sono disposizioni nel caso di pubblicità offensive.
Per un check sul linguaggio dei media e sulle immagini da essi diffuse, le agenzie, i consulenti di pubblicità e marketing e, anche, gli utenti ricorrono, soprattutto, al Codice di autodisciplina della comunicazione commerciale, generato dall’Istituto autodisciplina pubblicitaria, IAP, e la cui applicazione viene assicurata dagli appositi Giurì e Comitato di controllo.

Tuttavia, ci vuole qualcosa di più, come è ovvio da ciò che circola: dalla volgarità di certi spot, dai doppi sensi che tanto doppi non sono, visto che non giocano neppure più sull'ambiguità, da una vera e propria mercificazione della donna, ridotta a un mero corpo, spesso realizzato con l'intelligenza artificiale, e da espliciti riferimenti sessuali di basso livello, collegati a prodotti che nulla hanno a che fare, come la birra, il grano, la mozzarella, l'amaro e così via.





L'assessora regionale del Pd Alessandra Nardini, specializzata nelle pari opportunità, ha dichiarato che “Combattere e prevenire discriminazioni e disuguaglianze di genere, fino al drammatico fenomeno della violenza contro le donne, è un preciso dovere delle istituzioni", spiegando che "Questo passa anche dal contrastare e impedire che ci siano ancora pubblicità sessiste che oggettivizzano e mercificano il corpo di noi donne".
La Nardini ha ringraziato il tavolo delle politiche di genere del Chianti e del territorio fiorentino, i comuni e le organizzazioni sindacali che ne fanno parte, oltre alla sindacalista Susanna Camusso" e gli altri parlamentari toscani impegnati a livello nazionale contro la pubblicità sessista, anche migliorando la normativa".

NO agli stereotipi di genere e alla sessualizzazione delle donne! SI' al nostro rispetto e alla nostra dignità.
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