Milano, abbattuti tre alberi trentennali in via Conca del Naviglio 15 per "rischio stabilità", abitanti adirati: "Erano davvero pericolanti? Saranno reimpiantati?"
L'abbattimento degli alberi in via Conca del Naviglio si aggiunge a quello di tutti gli altri alberi mozzati dal Comune di Milano nell'ultimo periodo, senza preavviso, nelle zone centrali e densamente popolate della città
In via Conca del Naviglio 15 a Milano, tre bellissimi alberi trentennali sono stati abbattuti dal Comune, senza alcun preavviso, per "rischio stabilità", come riportato su un cartello apposto accanto ai tronchi mozzati. Si tratta dell'ennesimo abbattimento di alberi pluriennali e rigogliosi che il Comune di Milano dispone improvvisamente nelle zone centralissime della città, densamente popolate e ricche di negozi, mezzi di trasporto, uffici, scuole, abitazioni, dove le aree su cui anni fa sono stati piantati gli alberi (grandi o piccole che siano) rappresentano dei polmoncini verdi e dei luoghi di ristoro per tutti.
Se la motivazione dell'abbattimento è il "rischio di stabilità", ci si chiede per quale motivo non siano state adottate prima altre misure meno drastiche, come ad esempio il puntellamento dell'albero, come solitamente si fa in casi analoghi. L'abbattimento dovrebbe costituire di solito l'extrema ratio. L'albero era davvero pericolante? Era malato? Sarà ripiantato?
Peraltro via Conca del Naviglio 15 si trova in una zona già interessata dal crollo di molti alberi, avvenuto durante le violente e improvvise tempeste che lo scorso anno hanno colpito Milano, ma durante le quali quegli alberi non hanno ceduto. Nell'area accanto c'è il segno di un albero che invece era crollato, ma che non è ancora stato reimpiantato, così come non sono stati reimpiantati moltissimi altri alberi caduti durante i nubifragi o abbattuti dal Comune.
Quali altri alberi ha intenzione di abbattere in sordina il Comune di Milano?
L'abbattimento dell'albero trentennale di via Conca del Naviglio 15 fa seguito all'abbattimento di numerosissimi alberi in altre zone centrali della città, come quello avvenuto davanti all'Arena Civica, nel Giardino Scaldasole, a villa Crespi, nell'ex Mondadori, etc.