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Lopresto: al Museo Mille Miglia la mostra dedicata al restauro e alla conservazione del patrimonio automobilistico

A completare la mostra automobilistica le fotografie dell’artista Romana Zambon, che ha ritratto una delle vetture in mostra, la Fiat 1500

19 Luglio 2022

Lopresto presenta al Museo Mille Miglia di Brescia una mostra dedicata al restauro e alla conservazione del patrimonio automobilistico, illustrando attraverso quattro auto uniche diverse situazioni in cui un’auto d’epoca si può trovare.

Si parte da un ritrovamento, la Fiat 1500 Cabriolet del 1939, la cui carrozzeria arruginita mostra i segni del tempo con un fascino molto particolare, passando alla Lancia Augusta Coupé del 1935, un’auto completamente originale, conservata con eccezionale cura.

La mostra prosegue con una delle auto più importanti della Collezione Lopresto, l’Alfa Romeo Giulietta SZ restaurata con un approccio conservativo solo su metà della carrozzeria e premiata dall’Unesco nel 2016 proprio per le tecniche innovative utilizzate. In conclusione il prototipo dell’Alfa Romeo Montreal è esempio di un’auto restaurata interamente per riportarla alle condizioni d’origine, con la riverniciatura della carrozzeria e il rifacimento degli interni.

Lopresto è da anni un punto di riferimento proprio per l’approccio filologico al restauro, sperimentando con tecniche nuove e approcci non convenzionali questa materia complessa e sempre diversa a seconda della vettura su cui si lavora. Con questa mostra si è voluto riassumere proprio la varietà di situazioni e condizioni che si possono incontrare in questo mondo, ognuna con le sue peculiarità e specificità.

A completare la mostra sono le fotografie dell’artista Romana Zambon, che ha ritratto una delle vetture in mostra, la Fiat 1500, realizzando immagini di alta qualità che mettono in risalto i particolari dettagli dell’auto.

Le auto: da Fiat ad Alfa Romeo, esempi di inossidabile eleganza

Fiat 1500 Cabriolet Viotti 1939

Questa fuoriserie su telaio Fiat 1500B realizzato da Viotti nel 1939 adotta la calandra a spartivento introdotta in quell’anno anche dalla stessa Fiat per i modelli di serie. Viotti aveva realizzato diverse versioni cabriolet della 1500, inizialmente con il muso di serie, poi adottando linee più ricercate.

Questo esemplare è stato ritrovato completamente smontato e riassemblato nelle condizioni in cui si trova. Sotto la ruggine e ad uno strato successivo di vernice grigia, compaiono in diversi punti, tracce della vernice verdina originale.

Lancia Augusta Coupé Stabilimenti Farina 1935

Modello unico disegnato da Mario Revelli di Beaumont e carrozzato dagli Stabilimenti Farina per la Contessa Carla Centenari Viscardi di Como sul telaio della Lancia Augusta, all'epoca il più piccolo modello Lancia.

Rimasta della stessa proprietaria per oltre quarant'anni, l'auto viene conservata in maniera impeccabile, e nel 1976 viene ceduta al museo Tavoletti. Premiata al Concorso d’Eleganza Villa d'Este del 1996 come migliore vettura conservata, si presenta ancora oggi completamente originale, nonostante i quasi novant’anni di età.

Alfa Romeo Giulietta SZ “Coda Tronca” Prototipo 1961

Il prototipo della versione a “Coda Tronca” della Giulietta SZ nasce per contrastare le Lotus Elite sfruttando l’aerodinamica e la coda Kamm. Sviluppato da Zagato insieme a Ercole Spada, è stato ritrovato oltre 50 anni dopo negli Stati Uniti in perfette condizioni di conservazione.

Il restauro dell’auto ha applicato per la prima volta su un’automobile tecniche normalmente usate per le opere d’arte, con un approccio rivoluzionario che ha permesso di preservare intatta la vernice originale e che è valso a questa vettura il premio FIVA al Concorso d’Eleganza Villa d’Este con il patrocinio dell’UNESCO.

L’auto è stata invitata nel 2016 alla sede UNESCO in occasione di un convegno sulla conservazione del patrimonio automobilistico.

Alfa Romeo Montreal Prototipo 1970

Questo esemplare di Alfa Romeo Montreal è il secondo costruito, presentato nel 1970 al Salone di Ginevra quando fu lanciato il modello. Nonostante l’aspetto di serie, l’auto presenta caratteristiche uniche nei dettagli, modificati nella produzione di serie.

Riverniciata negli anni di colore arancione e con nuovi interni neri, l’auto è stata interamente restaurata ed è tornata alle caratteristiche originali di quando fu presentata, di colore verde e con dei particolarissimi interni bicolori.

Romana Zambon afferma: “In passato avevo già affrontato questo tema che si inserisce armoniosamente nella mia ricerca su forma e materia. Per esaltare le caratteristiche di questo oggetto meraviglioso, di inossidabile eleganza, benché trasfigurato dall’usura del tempo, ho voluto immaginarlo come sospeso nel tempo e nello spazio. Emerge dall’oscurità, tornando a nuova vita come il relitto simbolico di un’epoca che sviluppò ed esaltò il mito della velocità, a partire dalle rivelazioni futuriste di inizio secolo. La sua materia, incrostata di ruggine e di cicatrici del tempo, migra sulla carta fotografica prepotente, amplificando la forza della sua presenza assoluta e metafisica.”

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