Venezuela, Usa sequestrano altre 2 petroliere di cui una con 2mln di barili di proprietà cinese, Caracas: "Atto di pirateria" - DOCUMENTO
La seconda petroliera intercettata, la "Centuries", pare non fosse soggetta a sanzioni, sebbene Washington abbia smentito la notizia. Una terza nave cisterna, la "Bella 1" è stata inseguita dall'esercito Usa mentre tornava in Venezuela per fare rifornimento
Altri due episodi di sequestro di petroliere venezuelane seguiti, esattamente 12 giorni dopo, al primo assalto statunitense alla nave Skipper, sottoposta a sanzioni dal 2022 perché ritenuta coinvolta in "trasporto illecito" a favore di "organizzazioni terroristiche straniere". Solo che ora, una delle petroliere sequestrate non era sottoposta a sanzioni.
Venezuela, Usa sequestrano altre 2 petroliere di cui una con 2mln di barili di proprietà cinese, Caracas: "Atto di pirateria" - DOCUMENTO
Non si arrestano quelli che il governo venezuelano definisce "Atti di pirateria marittima" da parte dell'"imperialismo" statunitense. Le operazioni dell'establishment trumpiano nella cosiddetta "guerra del petrolio" si stanno rafforzando ora che, a distanza di poche ore, Washington ha intercettato e assaltato una seconda e terza petroliera, dopo la precedente Skipper, con la motivazione di stare colpendo imbarcazioni appartenenti ad una fantomatica "flotta ombra".
La seconda petroliera sequestrata al largo del Paese sudamericano, la Centuries, rappresenta il caso più emblematico di attacco Usa al greggio venezuelano. Secondo quanto riportato dai media statunitensi infatti, la Centuries sarebbe tra le navi sanzionate perché facente parte della flotta che partecipa al mercato nero del petrolio verso Paesi asiatici sanzionati come Russia ed Iran. Per Axios invece, la realtà è un'altra: la nave non sarebbe sanzionata, circostanza che - se confermata - segnerebbe quel passaggio in più della politica trumpiana per "riappropriarsi" del petrolio venezuelano. "La petroliera conteneva petrolio sanzionato dalla PDVSA" hanno fatto sapere dalla Casa Bianca, puntando il dito contro la compagnia petrolifera statale venezuelana.
A quanto risulta, la nave - battente bandiera panamense e situata in acque internazionali al momento dell'operazione - era carica di circa 2 milioni di barili di proprietà cinese. A dare notizia dell'assalto è stata la segretaria del Dipartimento per la sicurezza interna Kristi Noem, condividendo un video dell'operazione dove si vedono elicotteri Usa atterrare sul ponte dell'imbarcazione.
La terza operazione è invece giunta a poche ore dalla precedente, e ha riguardato la petroliera Bella 1, una nave cisterna diretta, a quanto si apprende, in Venezuela per fare rifornimento. Se la Centuries è stata sequestrata sabato 20 dicembre, l'"inseguimento" della Bella 1 è avvenuto nella serata dello stesso giorno, motivato sempre dalla stessa giustificazione: "nave della flotta oscura sanzionata". A quanto riferito da fonti locali però, questa nave non si sarebbe "sottoposta all'abbordaggio" ma avrebbe tentato la fuga verso nord-est, nell'Oceano Atlantico, inseguita appunto dalla Guardia costiera statunitense.
Il governo di Maduro ha quindi denunciato le operazioni, accusando gli Stati Uniti - relativamente al sequestro della Centuries - di aver fatto "sparire forzatamente" l'equipaggio e parlando di "grave violazione dell'articolo 2 della Carta Onu, della Convenzione di Ginevra e della Dichiarazione sui principi di diritto internazionale" in materia di cooperazione tra Stati. Il messaggio è chiaro: definendo le aggressioni Usa delle pratiche che "violano il diritto internazionale", la minaccia è la denuncia presso il Consiglio di Sicurezza Onu e di altri organismi multilaterali.