Venezuela, Maduro scrive a Segretario OPEC Al-Ghais accusando Usa di voler "impossessarsi di riserve di petrolio" con uso della forza - DOCUMENTO

Con una lettera lunga 3 pagine, il presidente venezuelano ha chiesto assistenza all'Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio puntando il dito contro i sotterranei interessi Usa e parlando di "minacce contro gli equilibri del mercato internazionale dell'energia"

"Il Venezuela denuncia ufficialmente davanti all'OPEC e all'OPEC+ l'intenzione del governo degli Stati Uniti di impossessarsi le vaste riserve di petrolio del Paese, le più grandi sul pianeta, attraverso letale forza militare contro il territorio, la gente e le istituzioni dello Stato".

Venezuela, Maduro scrive a Segretario OPEC Al-Ghais accusando Usa di voler "impossessarsi di riserve di petrolio" con uso della forza - DOCUMENTO

È una richiesta d'aiuto, oltre che un monito e una dura condanna, quella sollevata ieri, 30 novembre, dal presidente del Venezuela Nicolas Maduro in una lettera scritta e indirizzata ad Haitham Al-Ghais, segretario generale dell'OPEC, l'Organizzazione dei Paesi Esportatori del Petrolio di cui fa parte anche Caracas. Che dietro le mosse offensive dell'establishment trumpiano contro il traffico illecito di stupefacenti dal Venezuela alle coste degli Stati Uniti, vi siano interessi ben più profondi di natura economicageo-politica, non v'è dubbio. E su stessa ammissione del CEO di Chevron Michael "Mike" Wirth, che solo due settimane fa "benediceva" l'"abbondanza di risorse geologiche" nel Paese, promettendo di intervenire nella "ricostruzione dell'economia venezuelana". Ieri, per la prima volta il presidente Maduro si è rivolto direttamente all'Organizzazione degli Stati Esportatori di Petrolio, per chiedere aiuto contro gli attacchi "invasivi" Usa e "scoperchiando" i "reali" interessi di Donald Trump e dei suoi politici.

In una lettera di tre pagine, letta dalla vicepresidente Delcy Rodríguez durante una riunione da remoto coi ministri dell'OPEC, Maduro ha informato di come gli Stati Uniti stiano agendo con "crescenti e illegali minacce", nonché con una "campagna di molestie (...) che mette chiaramente in pericolo la pace, la sicurezza e la stabilità regionale ed internazionale". Dopo aver elencato la portata bellica dell'arsenale dispiegato poco lontano dalle coste venezuelane, Maduro punta direttamente agli interessi americani sulle riserve petrolifere venezuelane.

Maduro denuncia come le azioni americane "mettano in pericolo la stabilità della produzione venezuelana di petrolio e il mercato internazionale" e minacciano "l'equilibrio del mercato internazionale dell'energia sia per i Paesi produttori che per quelli consumatori". La delicata escalation tra Venezuela e Stati Uniti ricorre così all'intervento di un nuovo meccanismo, traducendo la situazione di forte instabilità come parte di un quadro generale dove cozzano insieme sotterranei interessi di potere e finanziari.