Nord Stream, Bornholm: il reportage de Il Giornale d'Italia sull'isola dell'attentato ai gasdotti - GALLERY

Il Giornale d'Italia ha visitato l'isola di Bornholm raccogliendo gli umori della popolazione che non sembra toccata. Un sub locale ci spiega come può essere avvenuto il sabotaggio

I danni ai due gasdotti Nord Stream sono a Est (circa 20 miglia Nord Est e circa 12 miglia Sud Est dell'Isola) e la partenza delle navi è dal porto di Nexo: una cittadina residenziale che si trasforma in luogo turistico d'estate e che non sembra molto turbata del sabotaggio ai due gasdotti Nord Stream, nonostante l'isola si trovi a 400 km in linea d'aria dall'enclave russa di Kaliningrad, un pezzetto di Russia incastrata tra Lituania e Polonia. Borholm ha già avuto un ruolo essenziale durante la seconda guerra mondiale nel limitare l'espansione russa nel Mar Baltico, che sarebbe stata possibile proprio per la posizione strategica di Kaliningrad, che attualmente ospiterebbe testate nucleari. Ma i possibili scenari e le sterzate che la storia potrebbe prendere da qui in avanti, cioè da quando è saltata in aria l'arteria polmonare dell'economia eurasiatica con 500-700 kg di tritolo (secondo le stime danesi, n.d.r.), sembra non toccare proprio la popolazione di Bornholm.

Nord Stream, Bornholm: Il Giornale d'Italia visita l'isola del sabotaggio al gasdotto

E a Bornholm la popolazione tace: nessuno sa nulla sulle operazioni condotte, nemmeno i militari che si difendono: "I controlli sono diretti dalla Svezia". Quanto ai cittadini di Bornholm che, fino a poco tempo fa, sapevano distinguere gli aerei russi da quelli danesi dal solo suono del motore, oggi non hanno dubbi: "Putin ha fatto saltare in aria i due gasdotti per dimostrare la sua forza, una mossa d'orgoglio".

Un sub locale racconta che le due esplosioni sulla parte Nord Est dovrebbero essere a circa 80 metri di profondità, mentre gli altri a 70.

Nord Stream, Bornholm, il sub: "Ecco come può essere stato sabotato il gasdotto"

Arrivare al gasdotto non è semplice, il sub spiega: "Si può fare solo dalla superfice per non sbagliare". Infatti i tubi sono larghi 1,15 metri e sono di ferro e rivestiti in cemento esternamente per non arrugginire, ma da quando i tubi sono esplosi l'acqua entra, ma non dovrebbe aver invaso il gasdotto e infatti il sub ci spiega: "È necessario avere un satellitare ma da li a scendere è difficile perchè bastano 4 metri di errore per non trovare più il gasdotto in quanto sott'acqua è buio pesto. Inoltre stando sott'acqua si perde la posizione col Gps".

E da qui proviamo a chiedere, come potrebbe essere stato sabotato il Nord Stream? Lui ha un'idea: "Devono essere stati usati due mezzi: o una nave con un sommergibile e un drone oppure un sommergibile e un drone. Il mezzo più in superficie sarebbe servito a coordinare le operazioni e, verosimilmente, a installare l'esplosivo mediante il drone".

Una teoria per altro rivendicata anche dai molteplici esperti di difesa interrogati dalla stampa svedese.

Nord Stream, Bornholm: la situazione attuale del gasdotto

"Nel gasdotto ci sono 100 bar e quindi 100 atmosfere, vuol dire che quando esce il gas la bolla arriva in superficie con il volume moltiplicato per 100 volte e quindi il gas in superficie ha raggiunto il diametro di un 1 km. In quella zona" - spiega il sub - "hanno dovuto interdire il traffico delle navi che, non essendo più sospinte solo da acqua, affonderebbero certamente".

Il Giornale d'Italia: "In che senso affonderebbe?"

Fonte: "Trovando acqua e aria si creerebbe un vuoto di pressione, per cui le imbarcazioni potrebbero essere risucchiate".

Cio che è uscito in due tre giorni equivale al fabbisogno di un anno intero della Danimarca. Le perdite di gas si sarebbero dovute arrestare il 2 ottobre, ma come hanno già dichiarato gli esperti, rotture secondarie del gasdotto hanno causato altre perdite e quindi il gas è fuoriuscito ancora per altri giorni. Adesso non tutto il gasdotto deve essersi allagato, ma solo una parte che, essendo in ferro andrebbe a rischio corrosione per questo: "Adesso si sta progettando di sostituire la parte danneggiata" - "Si può fare perchè dentro dovrebbe essere rimasta una presisone di aria a 8 atmosfere, essendo 80 metri. Naturalmente se le parti a monte e a valle sono ad altezze diverse, il gas deve aver trovato un'equipressione con l'acqua".

In questo momento sono gli svedesi che hanno fatto le ricognizioni, c'è una nave appoggio che è nel porto di Nexo, una nave militare che continua a fare ricognizioni nell'area interdetta alla navigazione.

La ricerca adesso si sposta a Karlskrona, in Svezia, paese che conduce attualmente le indagini e che è stato incaricato, mediante la SCO, le fotografie del danneggiamento al gasdotto del 26 settembre scorso e su cui presto avremo aggiornamenti.