Metaspore di Anicka Yi a Pirelli HangarBicocca, Tronchetti Provera: "Mostra visionaria, che unisce scienza e arte"
È stata inaugurata nel Pirelli HangarBicocca di Milano la mostra Metaspore di Anicka Yi. Oltre venti installazioni, in esposizione fino al 24 luglio 2022, che combinano linguaggi e tematiche provenienti da ambiti differenti: dalla filosofia alla biologia, dalla politica alla fantascienza
È stata inaugurata nell'area espositiva milanese Pirelli HangarBicocca la mostra Metaspore di Anicka Yi, una delle artiste più radicali del panorama contemporaneo. Il percorso espositivo prevede oltre venti installazioni che combinano linguaggi e tematiche provenienti da ambiti differenti: dalla filosofia alla biologia, dalla politica alla fantascienza.
Le creazioni multiformi di Yi, che rimarranno in esposizione nell'Hangar fino al 24 luglio 2022, scardinano i confini tra scienza e arte, tra organico e sintetico, tra umano e non umano, indagando i concetti di metamorfosi, interdipendenza, ecosistema e simbiosi. L'esperienza sensoriale e percettiva è stimolata attraverso odori, forme mutanti ed elementi biologici disorientanti.
A fare gli onori di casa durante l'attesa inaugurazione erano presenti Anicka Yi, l'Amministratore Delegato di Pirelli, Marco Tronchetti Provera, il Direttore Artistico e co-curatore della mostra, Vicente Todolí, e la co-curatrice, Fiammetta Griccioli.
"È stata un'esperienza straordinaria. Il team con il quale ho lavorato qui nell'HangarBicocca è il migliore che abbia mai avuto", ha detto Anicka Yi. "Metaspore è proprio questo: non poteva essere creato dal lavoro di una sola persona, è l'insieme di una moltitudine di individualità. L'umanità è tutta interconessa e interdipendente. Uno degli elementi che costituisvono Metaspore sono proprio le molecole, micro parti di tutto ciò che viviamo. Le stiamo respirando anche in questo momento. Questo vuol dire che stiamo vivendo l'opera d'arte".
"È impossibile descrivere nel dettaglio cosa abbia ispirato delle opere d'arte così visionarie, che uniscono scienza e arte. Solo esperienze molto intime e personali possono dare vita a una mostra di questo genere", ha commentato Tronchetti Provera.
Tronchetti Provera: "Alcune opere di Metaspore anticipatrici della pandemia"
Tronchetti Provera: "Pirelli sta spingendo verso la micromobilità ma l'auto non sparirà mai"
Marco Tronchetti Provera, Amministratore Delegato di Pirelli, a Il Giornale d'Italia:
"Questa mostra è l'espressione di un'artista visionaria. Unisce arte, scienza, cultura, filosofia, biologia. Sono opere caratterizzate anche da una visione anticipatrice rispetto al periodo storico che stiamo vivendo attualmente".
"Alcune di queste sono state realizzate nel 2015, quando imperversava l'epidemia di ebola. In questo senso, anticipano quella che è stata la realtà della pandemia. Ma non solo, raccontano l'origine della vita umana: batteri, molecole e così via. Elementi che caratterizzano la nostra vita ma che lo spettatore può ora vedere attraverso gli occhi di un'artista".
Riguardo la spinta verso la transizione green e la micromobilità data dalla pandemia e il futuro dell'auto, commenta: "L'automobile non sparirà mai. Certo, dopo tanti anni, Pirelli ha ripreso in Italia la produzione di pneumatici per biciclette. Per quanto riguarda il mondo e-bike, sulle bici elettriche abbiamo costruito delle applicazioni che permettono di avere esperienze più complete".
"Nell'ambito automotive, stiamo producendo pneumatici fatti apposta per le auto elettriche che hanno tecnologie molto avanzate e che permettono di sfruttare al meglio un importante strumento di riduzione dell'impatto ambientale".
Metaspore a Pirelli HangarBicocca, l'artista Anicka Yi: "Sempre più artisti dovrebbero trovare la loro voce nelle scienze"
L'artista Anicka Yi a Il Giornale d'Italia:
"Questa mostra è stata frutto di una collaborazione di persone con competenze diverse. Era un buon momento per prendersi una pausa dopo quindici ani di attività e provare a fare qualcosa di completamente nuovo".
"I miei progetti per il futuro? Continuerò a fare ricerche nell'ambito della scienza e della tecnologia".
"Il mondo dove viviamo è fatto da questo e penso che più artisti debbano avere l'opportunità di trovare la loro voce in queste aree tematiche e in questo sistema".
La curatrice Griccioli: "Già prima della pandemia l'artista Anicka Yi si interrogava sull'ossessione umana della contaminazione"
Fiammetta Griccioli, co-curatrice di Metaspore, a Il Giornale d'Italia:
"Bisogna avere una grande apertura mentale per farsi coinvolgere da questa mostra, che attiva i sensi ma stimola anche riflessioni importanti per il mondo d'oggi. Le opere ruotano intorno all'idea di ecosistema, di interdipendenza e di coesistenza".
"La mostra è ricolma di materiali tattili: olio d'oliva, glicerina, batteri e alghe. L'artista ci chiede di riconsiderare la definizione di umano e rimettere in discussioni le nostre idee precostituite. Ci fa guardare al futuro riflettendo anche sull'ibridazione tra essere umano e macchina o tra essere umano e altre specie".
"I temi legati alla scienza, sui quali la pandemia di Covid ha messo un focus, in realtà esistono da tempo nella riflessione artistica. Le opere di Metaspore sono state realizzate a partire dal 2015, quando c'era l'epidemia di ebola. E, nel corso degli anni, si sono susseguite varie epidemie. L'artista Anicka Yi già nel 2015 si interrogava sulle nostre ossessioni riguardo l'igiene e la contaminazione. Questo fattore rende i suoi lavori ancora più attuali oggi".
"Anicka ha sottolineato che questa mostra non avrebbe potuto esistere senza la collaborazione e l'interconnessione di più persone. Le idee alla base dei suoi lavori sono universali e devono proliferare nel mondo, come ci dice il titolo Metaspore. A questa mostra hanno collaborato tantissime figure. Non solo il team di Pirelli HangarBicocca ma anche i collaboratori dello studio di Anicka, composto da artisti, ingegneri, biologi e microbiologi. Mettere insieme il know how di tutti è stato fondamentale".
Metaspore, materiali deperibili e industriali sfidano l’aspetto immutabile dell’installazione
Metaspore riunisce oltre venti opere di Anicka Yi (Seul, 1971; vive e lavora a New York) realizzate negli ultimi dieci anni e approfondisce l’approccio poliedrico dell’artista coreano-americana, caratterizzato dalla commistione di materiali deperibili e industriali in assemblaggi che sfidano l’aspetto immutabile della scultura e dell’installazione.
Ne sono esempio gli ecosistemi microbici dalle molteplici colorazioni dell’opera Biologizing the Machine (spillover zoonotica), 2022, composta da grandi teche di vetro e nata dalla collaborazione con il dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra (DISAT) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca. Testimonianza del dialogo tra arte e scienza proposto da Anicka Yi, l’opera muta e reagisce all’ambiente circostante.
La mostra è concepita come un percorso sinestetico e immersivo, partendo dai primi progetti di Yi del 2010, che si distinguono per una ricerca su materiali tattili e olfattivi, per giungere alle installazioni realizzate dall’artista con il supporto di figure professionali differenti, quali architetti, scienziati, profumieri, con cui Anicka Yi ha co-creato progetti legati alle innovazioni nei campi della tecnologia e della scienza.
Il titolo Metaspore prende ispirazione dal mondo biologico: le spore sono le unità cellulari che riproducono e danno origine a nuove entità viventi senza la necessità di una riproduzione sessuale, da qui il legame simbolico e concettuale con la mostra di Pirelli HangarBicocca, che si trasforma autonomamente nel corso del tempo. L’esposizione inoltre apre un nuovo capitolo nel lavoro di Anicka Yi: la scelta di approfondire opere del passato si pone come un momento riflessivo e immaginativo per futuri sviluppi ed evoluzioni della sua pratica. Il progetto espositivo è incentrato, da un lato, sulla dimensione olfattiva, presentando una serie di lavori connotati dall’uso di fragranze, e, dall’altro, sull’analisi di processi biologici quali la decomposizione e la metamorfosi.
In occasione della mostra, è stata realizzata una versione rinnovata e ampliata di Biologizing the Machine, presentata alla 58esima Biennale di Venezia nel 2019 e qui commissionata e prodotta specificamente per Pirelli HangarBicocca. Infatti, proseguendo la sua ricerca pluriennale sui batteri, Anicka Yi e il suo studio hanno collaborato con il dipartimento di Scienze dell’Ambiente e della Terra (DISAT) dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca per dar vita alla riproposizione dell'installazione, ora denominata Biologizing the Machine (spillover zoonotica) 2022.
Proseguendo nel percorso, sette grandi teche in vetro ospitano una coltura di Winogradsky (dal nome del microbiologo russo che ha inventato questo dispositivo per lo sviluppo di microrganismi), un ecosistema di batteri del suolo, cianobatteri e alghe, creato localmente. Attraversando cicli di crescita, stasi e decadimento, l’opera evolve nel tempo reagendo all’ambiente circostante: gli organismi assumono infatti diverse colorazioni che generano dipinti sospesi che mutano durante il periodo di mostra.
Viene presentato, inoltre, Auras, Orgasms and Nervous Peaches, 2011, realizzato per la prima personale dell’artista alla galleria 47 Canal di New York. L’opera appare come una stanza vuota e asettica senza soffitto mentre i muri esterni trasudano olio d’oliva, innescando un cortocircuito fra interno ed esterno, evocando i fluidi che penetrano e fuoriescono dai nostri corpi.
Similmente, in un altro lavoro esposto, Skype Sweater, 2010/2017, Yi esamina il corpo nei suoi aspetti organici e politici, utilizzando materiali iconici del suo lessico visivo quali l’aria, il gel e gli oggetti fritti in tempura. L’installazione mette in questione lo sfruttamento dei corpi, la loro relazione con la dimensione animale e lo stile di vita consumistico e capitalista, utilizzando tecniche culinarie e richiamando all’ingrediente base della cosmetica: la glicerina.
Un’estetica fantascientifica pervade queste e numerose altre opere presenti, come Shameplex, 2015, composta da sette contenitori in plexiglass riempiti con un gel ultrasuoni all’interno del quale sono conficcati degli spilli, che a contatto con la sostanza glutinosa arruginiscono.
Al contempo la dimensione fantascientifica si esprime anche attraverso l’indagine dell’artista sulle paure contemporanee legate all’igiene e alla contaminazione. Le cinque installazioni che si rifanno a queste tematiche, esposte nel 2015 nell'ambito della mostra newyorkese You can call me F, sono state realizzate nel periodo dell’epidemia di ebola. Somigliano a padiglioni da quarantena: strutture composte da pareti trasparenti in PVC, ognuno delle quali reca sulla superficie esterna forme geometriche e astratte che richiamano i segnali di pericolo biologico.