11 Dicembre 2020
Ai vertici si valuta una modifica delle misure, fissate con il decreto e con il Dpcm Natale, varati all'inizio. Il premier Giuseppe Conte starebbe riflettendo sulla possibilità di rivedere lo stop allo spostamento tra Comuni – soprattutto piccoli Comuni - nelle giornate del 25 e 26 dicembre e quella del 1° gennaio.
Il pressing per le modifiche invocate soprattutto al Senato dalle componenti Pd e Italia Viva è continuato anche nei giorni scorsi e Adnkronos riferisce di una interlocuzione con il governo sulla questione anche due giorni fa al Senato, in occasione della comunicazioni di Conte. E, a quanto viene riferito, il presidente del Consiglio sarebbe intenzionato a ragionare sull'ipotesi di una modifica della norma. Le decisioni da prendere verranno esaminate dal premier Conte una volta rientrato dal Consiglio europeo di Bruxelles. E proprio da Bruxelles il presidente del Consiglio avrebbe chiamato i capi delegazione per confrontarsi rapidamente con loro sull'ipotesi di aprire una riflessione sul tema, trovandoli concordi a un nuovo momento di discussione su una delle norme che ha suscitato maggior dibattito.
Luigi Di Maio ha preso posizione: "Ritengo che sia assurdo non permettere ai familiari che abitano in piccoli Comuni limitrofi di trascorrere il Natale e il Capodanno insieme. Lo dico per una questione logica. Ci sono grandi città da milioni di persone con una densità molto vasta dove è possibile spostarsi liberamente, mentre tra piccoli Comuni di poche migliaia di persone non è permesso", ha scritto il ministro degli Esteri in un post su Facebook. "Questo è un problema che va risolto e mi auguro che tutte le forze di maggioranza siano d'accordo nel trovare una soluzione".
"Sarà già un Natale diverso rispetto agli altri, dove tutti avremo tante limitazioni e dovremo fare ancora più attenzione del solito per evitare la diffusione del virus, ma almeno dove possibile permettiamo alle famiglie di stare insieme – ha scritto ancora Di Maio - Naturalmente tutti i cittadini dovranno agire tenendo bene a mente che se non rispettiamo le norme anti Covid, quindi mascherina e distanziamento, il rischio di una terza ondata poi diventa concreto". "Ma con senso civico e responsabilità riusciremo a trascorrere le feste insieme ai nostri cari – ha concluso -. Tante persone, anche senza imposizioni o obblighi di legge, scelgono ogni giorno, in tanti piccoli gesti quotidiani, di essere prudenti e rispettosi. A loro va il mio grazie".
Anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, ha dato la sua opinione: "Ho molto rispetto per il dibattito parlamentare, da qui a Natale ci sono due settimane, e ancora un pezzo di discussione, ma per me le norme approvate dal governo sono giuste", ha detto nella puntata di Porta a Porta. "Mi piacerebbe dire che è tutto finito ma purtroppo non è così - ha sottolineato Speranza - e il numero più drammatico è quello dei decessi, oggi 887. Non possiamo assuefarci a questi numeri, perché dietro ognuna di quelle persone c'è una vita, parenti che piangono e tanto dolore. Abbiamo chiesto ancora pazienza e sacrifici agli italiani anche per questo Natale".
Con i colori delle varie regioni "stiamo concedendo spazi di libertà", e dobbiamo "riuscire a reggere in queste due settimane molto insidiose. io sono spaventato anche dall'esperienza dell'estate perché tanti hanno pensato purtroppo che la partita fosse vinta e che il Covid fosse finito. Poi abbiamo visto quello che è successo. E l'estate è persino meno rischiosa del Natale, perché, per motivi climatici, tradizionalmente si sta molto all'aperto e il contagio è più difficile. Invece durante le vacanze di Natale è chiaro che si tende a stare nei luoghi chiusi, spesso anche con difficoltà ad areare per motivi di temperature basse. Dunque abbiamo veramente la necessità di tenere il punto".
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