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Carabiniere accoltellato a Roma, l'aggressore Elder: "Voglio chiedere scusa a tutti"

Finnegan Lee Elder, il giovane americano accusato insieme con Christian Natale Hjorth dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, oggi in aula in prima corte di Assise

16 Settembre 2020

Carabiniere accoltellato a Roma, l'aggressore Elder: "Voglio chiedere scusa a tutti"

Carabinieri (foto Pixabay)

"Voglio chiedere scusa a tutti, alla famiglia Cerciello e ai suoi amici. Al mondo intero. Quella notte è stata la peggiore della mia vita e se potessi tornare indietro per cambiare le cose lo farei ora, ma non posso". Queste sono le dichiarazioni di Finnegan Lee Elder, il giovane americano accusato insieme con Christian Natale Hjorth dell’omicidio del vicebrigadiere dei carabinieri, Mario Cerciello Rega, ucciso a luglio dello scorso anno con 11 coltellate nel quartiere Prati della Capitale.

In aula a Roma davanti alla prima corte di Assise Elder ha chiesto di fare dichiarazioni spontanee spiegando di non aver parlato prima per "mancanza di coraggio". "In carcere - ha detto - ho avuto la possibilità e il tempo di riflettere. Non voglio raccontare come si sono svolti gli eventi quella notte, perché già l'ho fatto nel corso degli interrogatori. Ma voglio dire che quella notte è stata la peggiore della mia vita, non perché sono in prigione ma perché ho tolto la vita di una persona, ho tolto un marito a sua moglie, ho rotto un legame tra fratelli. E ho tolto un figlio a sua madre. Non potrò mai perdonarmi tutto questo".

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