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"L'Art d'être heureux" (Festa del cinema), Roberta Beta: "Il film è uno stimolo a quel cambiamento che le nostre paure ostacolano". VIDEO"

"L'Arte d'essere felici" è una commedia divertente che fa riflettere sul senso della felicità, sentimento agognato dall'universo. I film della Festa del cinema di Roma secondo Roberta Beta (giornalista). Voto: 7

21 Ottobre 2024

Fonte/crediti: (a dx) una scena di "L'Art d'être hereux" Ph. Laurent Thurin Nal - Press material Rome Film Festival, (a sx) Roberta Beta - Ph. Alessandra Basile; fotomontaggio di Alessandra Basile 

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Alla Festa del cinema di Roma è stato presentato "L'Art d'être heureux" di  Stefan Liberski con Camille Cottin, Benoît Poelvoorde, François Damiens.

Abbiamo chiesto alla giornalista Roberta Beta, che fece il suo debutto televisivo partecipando alla prima edizione del Grande Fratello, nel lontano 2000, e che intraprese poi una carriera nella radio, sviluppando anche una capacità critica cinematografica, un parere su alcuni film qui presentati, sia prime che non.

Nella video-pillola che segue, Roberta ci dice la sua su "L'Art d'être heureux". Buona visione di video e film!

Ph. Alessandra Basile

"L'Art d'être heureux" è una commedia belga-francese che racconta di un artista concettuale in crisi, il quale lascia Bruxelles per andare a vivere nella normanna Étretat, la cui fama è legata alle falesie immortalate da Claude Monet. Nella menzionata località fa amicizia con un pittore figurativo; da qui un viaggio dentro di sè alla riscoperta della sua vita, oltre che della sua arte. Dall'ironia del protagonista che si potrebbe considerare un pò ridicolo a una reale umanità dello stesso, in un mix di comicità e tenerezza quando si scontra con la realtà.

Liberski è un romanziere, nonché autore di fumetti, e, nel suo film, mette sul banco degli attori il collega Gustave Kervern (co-regista con Benoit Delépine di "Imprevisti digitali"), uniti come sono da una tendenza a quello humour che un pò disorienta.

"Si ride tantissimo, ma c'è tanta umanità laddove ciò che sembra solo surreale ha, invece, una base di realtà. Inoltre, si entra nel film, non da spettatori, ma da protagonisti". (R. Beta)

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