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81º Festival di Venezia, Fabio Testi: “Tifo per il cinema italiano, ma serve la volontà politica di investire”

Fabio Testi: “Sono il presidente della giuria de 'Il leone di vetro', premio ai cineasti che valorizzano territorio e film italiani, veneti in particolare; domani la premiazione dei 10 scelti“

05 Settembre 2024

Mentre l'81º Festival del Cinema di Venezia volge al termine, nella cornice dell’Hotel Excelsior, Fabio Testi, presidente del Premio Leone di Vetro, riconoscimento dato ai film che meglio promuovono la regione Veneto, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia: 

“Pensavo fosse il festival del cinema italiano, è il festival del cinema americano! Sono qui perché sono il presidente della giuria del premio 'Il leone di vetro', vetro di Murano, chiaramente, che è dato ai cineasti che mettono in evidenza e valorizzano il territorio e i film italiani, ed il territorio veneto, in particolare. Domani sera ci sarà, al locale di Mestre Avanspettacolo, la premiazione dei dieci, che noi abbiamo scelto come premiati.

Io tifo per il cinema italiano, i film italiani sono molti, anche belli, spero tanto che vinca un film italiano. Spero anche che il cinema italiano ritorni a quello che era negli anni ‘70 - ‘80, quando abbiamo insegnato agli americani a fare il cinema, specialmente nei film western.

Se le nostre sale cinematografiche sono già riempite dai film americani, noi possiamo produrre i film, ma poi non avendo la sala per farli girare, rimane il film fatto in casa e ce lo vediamo a casa. Dovrebbe essere una volontà politica, che permetta agli italiani, se non altro, di poter concorrere con i film americani.

Un film americano costa 150 - 200 milioni di dollari, noi al massimo spendiamo 5 - 10 milioni. Dunque, loro sono il 98% del mercato mondiale, noi siamo si e no lo 0,5. Un film dura un’ora e mezzo, il biglietto costa uguale, non possiamo competere, se non interviene una volontà politica, cosa che la vedo molto dura.

È da anni che io mi batto per questa cosa, non potremmo concorrere con la qualità del cinema americano. Purtroppo, così stando le cose, la nostra cultura, le nostre tradizioni, piano piano verrà a scomparire a favore del cinema americano. Così facendo, hanno conquistato un’altra delle ennesime industrie  italiane, che noi abbiamo perso.”

 

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