21 Febbraio 2024
Intervista in esclusiva per Il Giornale d'Italia
Luca Niccolini è un Capitano in congedo del corpo volontario della Croce Rossa ed un grande conoscitore della storia italiana, soprattutto relativa alla marina militare.
L'argomento dell'intervista sono il film "Comandante" - diretto da Edoardo De Angelis e interpretato Pierfrancesco Favino nel ruolo protagonista ispirato alla figura realmente esistita di Salvatore Todaro - e gli errori o discrepanze fra il lungometraggio e la realtà della storia raccontata. Un buon film fa sempre parlare di sè, dunque una disquisizione sui dettagli poco storiografici è da leggersi in chiave costruttiva, per saperne di più. Come lo stesso Niccolini afferma, non c'è nulla di male quando in un film viene inserita qualche imprecisione storica nella trama, per un maggiore gradimento del pubblico. Vediamo, però, quali sono queste differenze fra "Comandante" e la realtà di allora.
Nell'intervista, sette sono i punti che emergono, oltre al messaggio del film, che - insiste Niccolini - non è ideologico né va travisato come tale.
Il comandante Salvatore Todaro visse seguendo un codice nautico che dettò legge sul suo modus agendi, soprattutto, in tempi di guerra. Quando decise per il celebre salvataggio dei naufraghi, dopo il siluramento del Kabalo, una nave battente bandiera belga affondata il 16 ottobre 1940 al largo delle Azzorre (Atlantico), Todaro valutò l'assenza o la poca rilevanza degli eventuali rischi che avrebbe corso con il suo equipaggio nel compiere, nei giorni successivi, l'azione di recupero dei sopravvissuti in mare. In altre situazioni, il militare avrebbe deciso di lasciare in mare i nemici, in base alla valutazione bellica del momento. Ciò che accadde allora non può essere traslato ai tempi odierni, ci dice il nostro intervistato, poiché la condizione del momento era legittimata dalle leggi di guerra e dalla convenzione di Ginevra e, come detto, basata sulla quota di rischio corso. In più, oggigiorno, le ONG spesso vanno a cercare i naufraghi, i quali, dice Niccolini, non necessariamente vogliono essere salvati.
Una frase celebre di Todaro riguardo al salvataggio di uomini a rischio di annegamento fu "Io ho 2500 anni di civiltà alle spalle", ma sembra che l'abbia pronunciata in due momenti diversi. Ogni fatto va contestualizzato. Innegabile. Buona visione!
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