Il cast attori del film, diretto da Catrinel Marlon, che l'ha anche scritto con Francesca Nozzolillo e Heidrun Schleef, è composto, in particolare, dalla intensa e bella Monica Guerritore e da Gaia Girace, Pietro Ragusa, Mariarosaria Mingione. La produzione di "Girasoli" è della MasiFilm di Massimiliano di Lodovico con Rai Cinema. La fotografia è di Fabio Zamarion, mentre scenografia e costumi sono, rispettivamente, di Tonino Zera e Nicoletta Ercole. La musica è di Alessandro Magnanini.

Una scena del film. Fonte/credits: Ufficio stampa Museo nazionale del cinema - 41° TFF

Il film fa entrare nel mondo assurdo dell'ospedale psichiatrico del secolo scorso sia la neo infermiera presa a prestare servizio lì per la prima volta sia noi spettatori. Lo scopo? Farci conoscere un pò di una realtà che oggi, per fortuna, è stata rimossa. Ospiti speciali del lugubre luogo sono i bambini e i ragazzi minorenni. "Quando ti fai grande o diventi un girasole o ti spediscono fuori di qua": parafrasando, è ciò che viene detto alla protagonista, Lucia, una ragazza ritenuta malata di schizofrenia e affidata alle cure sperimentali di un freddo dottor Oreste con un destino incerto; la ragazza, infatti, ha 17 anni. Umana e più vicina ai nostri tempi è la figura, quasi materna, della dottoressa interpretata dalla brava Guerritore, che, nel "men's club" ospedaliero, deve affermare se stessa professionalmente e difendere le ragazze giovani e influenzabili che, seppur sane, si convincono di essere malate. L'infermiera Anna instaura con Lucia un rapporto che ha qualcosa di ambiguo: in una scena si baciano. Forse sforare in una forma d'amore sentimentale, forse, non era necessario a livello di sceneggiatura. L'infermiera veterana e la vecchia e rude capo infermiere sono personaggi abbastanza ben tratteggiati: ci poteva essere il rischio che fossero lasciati in superficie, invece, con alcune scene e poche battute, vengono fuori chiaramente. In generale, c'è una certa armonia di gruppo dal lato recitativo, salvo alcuni momento corali e, in alcuni momenti, il ruolo del dottor Oreste, nel senso che si può fare di più come interpretazioni, ma il di più lo deve garantire la regia, che, se raffinata, farà sì che gli attori siano perfettamente amalgamati; il livello è molto buono, perciò basta poco, ma può fare la differenza. Film interessante che non scade mai in scene violente o volgari "giustificate" dal tema. Bene che la Girace, come la stessa ha asserito, abbia avuto un acting coach ad aiutarla nella preparazione; indica grande serietà ed è merito, innanzitutto, di regia e produzione. E' un film che racconta un triste pezzo di storia anche italiana. Voto: 7.

Del film "Girasoli", presentato al Torino Film Festival lo scorso 25 novembre, non si conosce la data di uscita nelle nostre sale.