07 Settembre 2023
Intervista per Il Giornale d'Italia a Bianca Guaccero, Alessandro Benvenuti e Emanuele Blandamura
Lido, Biennale. Oltre ai film in concorso ufficiale a Venezia 80, tante sono le proposte cinematografiche selezionate in altre classifiche (Orizzonti, Giornate degli Autori, Classici e così via) o presentate nella città dei Dogi. Fra queste ultime, rientra il cortometraggio, diretto da Adelmo Togliani e interpretato da Bianca Guaccero e Alessandro Benvenuti, che dice "NO!" a ogni forma di bullismo.
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Si tratta di "Bob and Weave", espressione del più ampio progetto "Bulli Free Club", un'iniziativa promossa da CIAO LAB aps, OPES aps, Unione Nazionale Veterani dello Sport, AICEM e cofinanziata dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il titolo è volutamente in lingua inglese, come lo stesso Togliani ha specificato in conferenza stampa lo scorso 5 settembre all'Italian Pavillon dell'Hotel Excelsior, perché è un fenomeno, quello del bullismo, che purtroppo tocca tutti, ovunque nel mondo. Inoltre, "Bob and Weave" indica una strategia di difesa, dunque, per gli esperti della disciplina sportiva di riferimento, è cosa nota.
TRAMA E CAST
Il film narra di un riscatto personale in una Roma contemporanea, dove lo sport si rivela un sano strumento per la lotta al bullismo e al cyberbullismo. In una palestra di boxe della Capitale si intrecciano le vicende personali di giovani e adulti che con il bullismo hanno e hanno avuto a che fare, vuoi da vittime, vuoi da aguzzini. Ma il bullismo, da qualunque parte lo si guardi, se perpetrato miete solo vittime, ma se combattuto offre opportunità di crescita e inclusione. (dal comunicato stampa).
"Bob and Weave" mira a mettere in campo una chance per abbattere i casi di prevaricazione e violenza specie fra i giovani, oggi dilaganti nel nostro territorio e nel mondo, come si apprende dagli ultimi fatti di cronaca nera: attaccare bullismo e cyberbullismo con l'arma potente dello sport educativo.

Oltre ai noti attori italiani Bianca Guaccero e Alessandro Benvenuti, nel cast dell'opera firmata da Gianni Quinto e Adelmo Togliani figurano il giovane Simone Casanica, nel ruolo del bullo della storia, e Roberto Manieri, campione di karate, qui al suo esordio cinematografico. Inoltre, Emanuele Blandamura, anche Consigliere nazionale di OPES aps, ha affiancato la Guaccero per la resa di un'esperta pugilista.
CONFERENZA STAMPA (stralci)
L'appuntamento all'Italian Pavillon di martedì scorso con Juri Morico, Presidente nazionale OPES aps, l'On. Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, il regista Adelmo Togliani e gli interpreti Bianca Guaccero e Alessandro Benvenuti, fra gli speaker fronte pubblico, moderati da Gaia Serena Simionati, giornalista e critica cinematografica, si è incentrato sul necessario dialogo tra cinema e sport con un obiettivo sociale, quello, in particolare, di combattere le devianze giovanili.
Il panel ha avuto inizio con il teaser del corto, seguito da un vivace e ricco dibattito con un alternarsi sul palco di illustri ospiti del mondo cinematografico e istituzionale. Nell'evento sono stati coinvolti Massimiliano Atelli, Capo di Gabinetto del Ministro per lo Sport e i Giovani, Emanuele Merlino, Capo della Segreteria Tecnica del Ministero della Cultura, Lodovico Mazzolin, Direttore generale dell’Istituto per il Credito Sportivo, Claudia Conte, attivista per i diritti umani e Katia Arrighi, Consigliere Nazionale CIP.

Morico ha sottolineato la funzione sociale e pedagogica dello sport nel panel cui è stato dato il titolo di “Cinema e Terzo Settore”, promosso, non solo da OPES aps, ma anche da CIAO LAB aps, Unione Nazionale Veterani dello Sport e AICEM, durante l'80° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
L'Onorevole Bellucci ha, dal canto suo, sostenuto la vicinanza del governo, da lei rappresentato al panel, sia alla tematica dello sport inclusivo che dell'aiuto ai giovani, evidenziando, tuttavia, la necessità di "alleanze": "il governo non basta da solo".

L'evento è stato realizzato con il patrocinio del Ministero della Cultura, del Ministro per lo Sport e i Giovani, di Sport e Salute SpA, del CONI, del CIP e dell’Istituto per il Credito Sportivo.
L'obiettivo è stato, dunque, quello di mettere in luce un cinema capace di promuovere lo sport come opportunità di crescita e disciplina inclusiva, in opposizione al fenomeno delle devianze giovanili. L'allenatore, insomma, diventa a tutti gli effetti un educatore per il/la ragazzo/a, ossia, a parte l'aspetto tecnico, emerge in figure di questo tipo quello sociale, con la conseguenza di diventare dei riferimenti, anche, per le famiglie dei giovani apprendisti sportivi.
Forse, così - con una commistione di sport, umano, sociale - si riusciranno a contrastare efficacemente bullismo e cyberbullismo.
CONCLUSIONE
Invece di pensare a chiudere le sale cinematografiche, perché non si pensa di implementare cinema e teatro per scopi educativi? L'arte in tutte le sue forme può fare moltissimo e la settima, in particolare, può far concretamente sperare di ridurre la violenza.

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