29 Novembre 2022
Isabella Ragonese, classe 1981, è un'attrice italiana di certa fama, impegnata e, apparentemente, una di noi, una professionista, seria e impegnata, carina e perbene. Chi la conosce ne conferma suddetta impressione. Per la prima volta si è cimentata nella regia di un film e l'ha fatto scegliendo una storia vera, una persona realmente esistita e una causa che valga anche da ispirazione per le nuove generazioni, in particolare per le donne. Rosa Balistreri fu un'artista cantastorie sicula nota eppure morta a soli 63 anni in solitudine e povertà. La Ragonese cerca di darle voce e farla conoscere per ciò è stata e per ciò che ha rappresentato attraverso il suo bel "Rosa - il canto delle sirene", un'opera riuscita, nella quale l'attrice veste i panni della cantante, ma solo qui e là, lasciando molto spazio ad altre donne, che hanno in comune l'aver lottato per la propria necessaria affermazione in un mondo, in una società, che le avrebbe volute e le vorrebbe tutte fatte con lo stampino e possibilmente sottomesse a ingiusti dogmi retrogradi e, spesso, a padri e uomini esercitanti, nei loro confronti, un mero sopruso, lesivo dei loro diritti e dei loro desideri. Di Rosa si è già fatto un quadro a mezzo film nel 2017, quando la Rai ha trasmesso il film-documentario "Rosa Balistreri - un film senza autore" di Marta La Licata, con la regia di Fedora Sasso, ma i prodotti biografici non bastano mai e ci ispirano con vite realmente vissute. Voto: 7.
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