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Terna, regista della transizione energetica italiana

Garri, Direttore Innovation e Market Solutions di Terna: "Nel Piano Industriale 2021-2025 "Driving Energy" 900 milioni sono dedicati a innovazione e digitalizzazione". L'intervista in esclusiva a Il Giornale d’Italia

04 Ottobre 2021

“Terna ha una lunga storia di innovazione alle spalle. Per il peculiare lavoro che fa, essendo un soggetto unico nel panorama elettrico nazionale, in quanto regista della transizione energetica e orchestratore di tutte le risorse che contribuiscono a rendere sicuro il servizio elettrico, ha impresso un’accelerazione agli investimenti in innovazione. Non sarebbe stato possibile, altrimenti, rispondere in tempo reale alle esigenze di una rete così complessa come quella italiana” ha spiegato Massimiliano Garri, Direttore Innovation e Market Solutions di Terna intervistato da Il Giornale d’Italia.

“Terna, nel suo Piano Industriale 2021-2025 "Driving Energy" ha previsto un totale di 9 miliardi di euro di investimenti. Di questi, circa 900 milioni sono dedicati a innovazione e digitalizzazione: due leve strategiche del nostro business ed essenziali nella transizione energetica del Paese.

Tre gli aspetti chiave: le persone, gli asset e il mercato. Per quanto riguarda le persone di Terna stiamo lavorando tantissimo sul progetto NexTerna, che servirà a rendere le persone maggiormente vicine a nuovi modelli di lavoro dove il fisico e il virtuale devono coesistere, così come su un altro tema fondamentale e centrale per Terna che è quello della sicurezza delle persone. Per questo abbiamo sviluppato un progetto di formazione in realtà virtuale per la salita verticale dei nostri operativi sui tralicci. È un momento particolare: perché si deve lavorare sospesi nel vuoto, su un sostegno che arriva a circa 35 metri di altezza, un’altezza non banale.

Per questo, sia in fase di assunzione sia in fase di formazione, poter usare strumenti con una realtà immersiva che dia davvero la sensazione di cosa significhi star sospesi su una scala a 35 metri di altezza, permette di capire immediatamente dove intervenire nella maniera più corretta possibile e in sicurezza. 

Sugli asset ci stiamo concentrando su un sempre più efficiente monitoraggio in tempo reale e su investimenti che rendano la rete più smart in grado di prevedere i fenomeni e adeguarsi il più possibile; infine, per il mercato, ci stiamo focalizzando sulla capacità di integrare e abilitare tutte le possibili risorse per la transizione energetica”.

“Fino a qualche decina di anni fa c’erano 800 punti che immettevano energia nella rete elettrica nazionale. Oggi abbiamo superato abbondantemente gli 800 mila e stiamo andando verso il milione – ha proseguito Garri - La complessità di questo sistema, però, ci consente di avere nuovi impianti di produzione elettrica da fonti rinnovabili integrati nella rete e per abilitare tali fonti è necessario che la tecnologia sia abbinata alla sostenibilità, che occupa un ruolo fondamentale in Terna. È necessario però che la tecnologia sia abbinata alla sostenibilità per abilitare queste capacità altrimenti la conseguenza sarebbe che dovremmo investire tantissimo “in pezzi di ferro” in maniera non proporzionale al beneficio ottenibile”.

Parlando del ruolo di Terna quale regista della transizione energetica, Garri si è soffermato sulla “necessità di guardare a tutto ciò che può essere uno strumento di flessibilità, ovvero strumenti che permettano a Terna di modulare il consumo o la quantità di energia che arriva nella rete. Questo - ha spiegato - è uno degli elementi chiave per permettere di mantenere il sistema perennemente in equilibrio. Nel momento in cui c’è più richiesta si deve poter immettere più energia e nel momento in cui invece c’è poca richiesta si deve poter intervenire su determinati nodi per dare maggiore sicurezza ed efficienza alla rete. Tra le risorse di flessibilità, per fare un esempio, ci sono le auto elettriche e nel nostro E-mobility Lab di Torino stiamo già vedendo risultati molto interessanti”.

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