17 Settembre 2024
Si è tenuto oggi, presso l'Istituto Sturzo a Roma, l'evento “Prevenzione, appropriatezza e accesso omogeneo alle terapie: driver fondamentali per contrastare il rischio cardiovascolare residuo” ricco di ospiti istituzionali e di esperti del settore.
Pasquale Perrone Filardi, Presidente Società Italiana Cardiologia – SIC, Professore Malattie Apparato Cardiovascolare, Università degli Studi di Napoli, Federico II, ha rilasciato un'intervista a Il Giornale d'Italia:
“Purtroppo in Italia quello che aumenta è il numero assoluto di morti cardiovascolari, il che non significa che noi non stiamo facendo molto bene nel ridurre la mortalità, aggiustata per l’età, delle stesse malattie cardiovascolari. Però, la popolazione invecchia e quindi il numero di morti per queste patologie tende ad aumentare.
Il rischio cardiovascolare residuo è un aspetto emergente della prevenzione. Riguarda il fatto che pazienti, che subiscono un evento cardiovascolare acuto, sono ad alto rischio, soprattutto nel primo anno, nei primi mesi dopo averlo subito, di avere una ricorrenza. Noi, oggi, questo rischio possiamo contrastarlo con una serie di armi a disposizione. Certo, c’è un tema di sostenibilità, ma la sostenibilità è un concetto largo, all’interno del quale devono essere considerati anche i benefici, in termini economici, della riduzione degli eventi, degli eventi che spesso conducono a non autosufficienza di questi pazienti. Parlo degli ictus, parlo degli infarti miocardici, la cardiomiopatia dilatativa ischemica e quant’altro. Quindi, la sostenibilità va vista anche in maniera lungimirante, con uno sguardo allargato e non soltanto focalizzato sul costo delle terapie.
Problemi cardiovascolari come reazioni avverse al vaccino covid sono stati problemi molto limitati, soprattutto per il vaccino AstraZeneca è stato anche poi riconosciuto ufficialmente: questo, in alcuni casi, ha potuto dare delle sindromi di natura trombotica e probabilmente qualche decesso, anche collegato a questo. Però, dobbiamo sempre ricordare che, aldilà di queste percentuali molto basse di effetti collaterali, il numero di milioni di vite che sono state salvate con i vaccini è assolutamente gigantesco rispetto, purtroppo, ad alcuni decessi che, come in tutte le terapie, si sono verificati.”
Si è fatto oggi il punto sulla situazione delle malattie cardiovascolari in Italia, con particolare attenzione alla prevenzione del rischio cardiovascolare residuo. È stato inoltre presentato il Manifesto “Rischio cardiovascolare residuo: analisi del contesto e delle opzioni terapeutiche, tra innovative strategie di prevenzione e sostenibilità di sistema”, che sollecita l’omogenea e corretta presa in carico su tutto il territorio nazionale dei pazienti in prevenzione secondaria ad alto rischio di sviluppare eventi cardiovascolari, spesso fatali.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte in Italia con oltre 217mila decessi l’anno e contribuiscono in modo determinante alla disabilità. Sono caratterizzate da disordini cardiaci e vascolari che includono la malattia coronarica, cerebrovascolare, vascolare periferica e altre forme di cardiopatia ischemica cronica. Secondo le ultime stime del Global Burden of Disease, in Italia circa 9,6 milioni di individui sono affetti da malattie cardiovascolari (CVD), con 800 mila nuove diagnosi annuali e oltre 670 mila ricoveri ospedalieri imputabili a queste patologie.
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