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Vaccino Covid, cardiologa Savina Nodari: "Diffuse miocarditi come reazioni avverse a Moderna in giovani sotto i 30 anni" - VIDEO

La professoressa e cardiologa Savina Nodari ha palato di vaccino Covid e miocarditi come reazioni avverse all'iniezione

12 Marzo 2024

La professoressa e cardiologa Savina Nodari è intervenuta alla trasmissione "Elisir" per parlare di vaccino Covid e miocarditi come reazioni avverse all'iniezione. In particolare, Nodari si è concentrata sulla "seconda dose del vaccino Moderna", che avrebbe sviluppato miocarditi in molti giovani sotto i 30 anni.

Vaccino Covid, cardiologa Savina Nodari: "Diffuse miocarditi come reazioni avverse a Moderna in giovani sotto i 30 anni"

La cardiologa afferma che "ci sono state delle segnalazioni di miocarditi post vaccino soprattutto coi vaccini mRNA, come il Pfizer, ma soprattutto il Moderna. La seconda dose ha dato in alcuni soggetti, soprattutto soggetti di sesso maschile molto giovani al di sotto anche dei trent'anni, hanno dato delle miocarditi fortunatamente nella maggior parte dei casi benigne,  un'evoluzione importante, al contrario di quelle date dall'infezione COVID, tuttavia sono degne di attenzione e di valutazione anche strumentale perché il cuore comunque quando subisce un piccolo insulto, un piccolo danno, non ha la capacità di rigenerarsi, quindi se i miociti, cioè le cellule, muoiono anche se sono poche generano una fibrosi che è la riparazione cicatriziale che può andare a interferire se non sulla funzione di pompa del cuore in un futuro se è un'area piccola, ma può dare aritmie".

Gli esami da fare secondo la cardiologa Savina Nodari

Quindi quali sono gli esami per accertare una pericardite, una miocardite e stare tranquilli della diagnosi affinché si possa arrivare alla cura? 

Nodari risponde così: "Innanzitutto direi che una buona valutazione da parte del medico, del cardiologo già diciamo consente di capire se c'è stato o meno qualche cosa anche nei disturbi o, se non ci sono disturbi, una valutazione diciamo con esami di laboratorio per esempio la proteina c reattiva sono indici di flogosi oppure degli indici di citonecrosi quindi liberati dalle cellule quando muoiono che sono le troponine che usiamo anche per l'infarto ma questo si tratta di in questo caso di una necrosi non ischemica però potrebbero essere già un marcatore di danno e poi l'eco cardiogramma che ci consente di vedere il cuore, di vedere se c'è un versamento di vedere se c'è una buona cinetica. E ovviamente per fare una diagnostica più accurata e vedere anche solo l'esito di un qualcosa di piccolo che c'è stato è la risonanza magnetica che veramente è un test di imaging fondamentale che è un valido supporto per la nostra diagnostica specialmente in queste forme".

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