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Vaccino Covid, Alberto Donzelli: "Siero riduce la protezione, dopo 6 mesi crea danni alla comunità" - VIDEO

Il dott. Donzelli, in compagnia tra gli altri di Marco Rizzo e Daniele Giovanardi, si munisce di diversi studi realizzati in vari Paesi come Qatar e Francia per dimostrare che il livello di copertura dei vaccini dall'infezione nelle persone vaccinate sia lo stesso o addirittura inferiore a chi non ha fatto il vaccino

09 Agosto 2023

Alberto Donzelli, medico specialista in Igiene e Medicina preventiva e in Scienza dell’Alimentazione, e coordinatore della Commissione Medico Scientifica Indipendente (CMSI) è intervenuto alla Camera dei Deputati alla conferenza stampa di Italia Sovrana e Popolare in merito agli effetti delle vaccinazioni Covid su vaccinati e non. Il dott. Donzelli, in compagnia tra gli altri di Marco Rizzo e Daniele Giovanardi, si munisce di diversi studi realizzati in Paesi come Qatar e Francia per dimostrare che il livello di copertura dei vaccini dall'infezione nelle persone vaccinate sia lo stesso o addirittura inferiore a chi non ha fatto il vaccino.

Vaccino Covid, Donzelli: "Siero riduce la protezione, dopo 6 mesi crea danni alla comunità"

Donzelli spiega di voler utilizzare "due parti dell'intervento: una sulla protezione dall'infezione che questi vaccini non solo non sono in grado di dare ma danno una inversione della protezione. È il motivo per il quale la Consulta pur facendo in modo di non mettersi in contrasto con le scelte governative però ha ripetuto per dodici volte la sentenza 14 che si basava ora per allora. Quelle che erano le conoscenze di allora vengono utilizzate ora per dire che non c'è stata violazione della costituzione, proprio perché alla luce delle nuove conoscenze non è più assolutamente sostenibile che ci sia una protezione per gli altri, che è il requisito numero per poter stabilire per legge l'obbligatorietà del vaccino Covid".

"Il secondo requisito di cui vi parlerò nella seconda parte  - continua - è che non possa arrecare danno che non sia lieve e transitorio per chi riceve un tso". Donzelli tira fuori dei cartelloni, utili a capire meglio. In uno "c'è un gruppo di epidemiologici più famosi al mondo, del Qatar: questo è il vaccino Pfizer e questa è la linea orizzontale dello 0 dei non vaccinati, questo è il booster. All'inizio c'è una moderata protezione che arriva a 0 ai sei mesi, ai sette mesi è sistematicamente al di sotto del livello dei non vaccinati. Per Moderna la situazione è peggiore: a 0 si arriva a sei mesi, poi è ancora al di sotto della linea dei non vaccinati con un'area sotto la curva che è maggiore di quella iniziale protettiva".

"Ecco la situazione della Francia"

Alberto Donzelli illustra la situazione della Francia, "per venire più vicino a noi. Il primo booster arriva a sei mesi a zero al livello dei non vaccinati ma in quattro mesi col secondo booster arriva a 0 ed a sei mesi è al 30% al di sotto livello dei non vaccinati, quindi fa danno per la comunità, proprio quello che si vorrebbe evitare chiedendo per esempio, senza supporto scientifico di vaccinare i sanitari per tutelare qualcuno che si mette più a rischio".

"Questa è la situazione degli Usa, nell'Ohio, nella clinica Cleveland, c'è stato un lavoro eccezionale su 51mila dipendenti: non tutti erano vaccinati e si è iniziato quando è stato dato il bivalente a misurare in maniera sistematica quelli che si reinfettavano. La situazione è clamorosa: quelli che avevano fatto una dose vaccinale hanno avuto il doppio di reinfezioni, con due dosi due volte e mezzo, con tre dosi 3,1. Più di tre dosi, 3,5 di più dei non vaccinati".

"È appena uscito un lavoro che interessa la protezione da infezione naturale: i non vaccinati rispetto ai solo vaccinati e rispetto all'infezione cui possono andare incontro. Questa è la situazione in Qatar che ha il follow-up più lungo realizzato: nella fase pre-Omicron la protezione rispetto a 0, era molto buona per un lasso di tempo prolungato, poi c'è il crollo nella fase di Omicron, ma la protezione continua nei previ-infettati non vaccinati ad essere positiva, 30% in più alla fine di questo follow-up".

"Nella situazione dei soggetti con due dosi e che non erano stati previamente infettati, si va nella fase Omicron quasi sempre sotto al livello di protezione dei non vaccinati, a maggior ragione di quello dei guariti, ma anche dei non vaccinati e non guariti. Questo con due dosi. Con tre dosi la situazione è nettamente peggiore, negli ultimi sei mesi continuamente e significativamente la protezione è al di sotto del livello dei non vaccinati a maggior ragione dei guariti che hanno una protezione migliore a testimonianza di quello che ha detto Giovanardi, che occorre non insistere per vaccinare il guarito ma al contrario".

Donzelli: "Eccone una riprova in Italia"

Donzelli continua con la situazione in Italia: "Questi sono i bambini dai 5 agli 11 anni: la linea verde è quella dei non vaccinati, quelli con una o due dosi, al 18 gennaio il 41% in più di infezioni: questa è la propensione ad infettarsi oltre i non vaccinati, i bambini che hanno accettato di farsi la vaccinazione. Oeggio ancora la situa dei giovani dai 12 ai 39 anni dove ci sta metà dei sanitari, tridosati al di sopra del 51% dei livelli di infezione dei non vaccinati, al 18 gennaio. Sempre per quanto riguarda questa data, la fascia 40-60 anni dove c'è l'altra metà di sanitari ed insegnanti, obbligati per poter continuare a lavorare a farsi la terza dose con il risultato che in questo cut-off del 18 gennaio avevano il 70% i tridosati in più di infezioni rispetto ai non vaccinati".

"Il 18 gennaio perché? Perché la Commissione Medico Scientifica Indipendente ha mandato questi dati a tutti i parlamentari e consiglieri regionali e alle istituzioni con cui chiediamo di avere un confronto scientifico dicendo: rimedia questa situazione e prendetene atto. L'ISS ha reagito, non accedendo al confronto che chiedevamo ma dicendo: dalla settimana prossima del 25 gennaio non pubblichiamo più questi dati, e nonostante le nostre richieste non li stanno tuttora pubblicando ma ci auguriamo che questo intervento in sede istituzionale consenta di riprendere la pubblicazione di questi dati fondamentali".

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