07 Settembre 2022
L’Istituto Europeo delle Dipendenze, centro specializzato nel trattamento delle dipendenze patologiche da sostanza o comportamentali, ha avviato una campagna di recruting di psicoterapeuti nelle principali città italiane, al fine di rendere accessibili i propri servizi progressivamente in tutta Italia. Federico Seghi Recli, socio fondatore dello IEuD a Il Giornale d'Italia ha fornito più dettaglio in merito all'iniziativa.
Cos'è l'Istituto Europeo Dipendenze? Dove si trova?
L’Istituto europeo delle dipendenze è un centro specializzato per la cura delle dipendenze patologiche, comportamentali e da sostanze ed ha sede a Milano, presso l'Auxologico in via Pier Lombardo e a Torino presso il Poliambulatorio ES.
Perché state reclutando Psicoterapeuti in tutta Italia?
Portare questo progetto su scala nazionale è un progetto a cui stiamo lavorando da oltre 2 anni: avere la possibilità di avere dei professionisti partner, che lavorano in sintonia con la sede, sfruttando degli strumenti tecnologici comuni, ha richiesto molto lavoro. La portata innovativa del progetto è rilevante nella misura in cui si verrebbe a costituire un network nazionale privato di cura che garantirebbe l'accesso anche a coloro che non trovano posto nel sistema sanitario nazionale.
Come modello di cura integrate anche la telemedicina e il digitale. In che modo la tecnologia é dunque importante nella cura alle Dipendenze?
La salute digitale ha un duplice ruolo. In primo luogo aiuta il paziente ad aderire al percorso terapeutico. Avere un app è come avere un terapeuta sempre in tasca. Nel nostro caso l'APP denominata Closer, oltre ad avere il ruolo di rafforzare la relazione terapeuta-paziente, è importante per far lavorare insieme la kit terapeutica. L'approccio alla cura delle dipendenze per essere efficace deve essere necessariamente multidisciplinare: intorno al paziente ruota anche lo psichiatra, il terapista esperto delle dinamiche familiari, la medicina interna, il caregiver e in alcuni casi i familiari. C’è una pluralità di persone che deve avere accesso a un certo tipo di informazioni e deve interagire per rendere la terapia efficace. A questo proposito è interessante vedere che anche nell'ultimo report sul consumo di alcol in Italia dell'Istituto Superiore di Sanità ( marzo 2022) si fa un grande endorsement alla telemedicina e a soluzioni digitali per andare a colmare quel gap di accesso alla cura, anche per una sostanza lecita come l'alcol. Su 8 milioni e mezzo di consumatori a rischio, di cui circa un decimo con danno d'organo, accedono al sistema di cure del Sistema Sanitario Nazionale meno del 8%".
Cosa risponde a chi ha ancora un pregiudizio verso la telemedicina?
La dipendenza è un problema cronico, ad oggi le soluzioni esclusivamente digitali hanno dato degli ottimi risultati nel breve termine, ma non nel medio-lungo termine. Noi applichiamo un sistema misto. L’App che abbiamo sviluppato lega il paziente al terapeuta e non vengono a meno gli incontri in presenza.
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