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Report attacca Ghiglia (Garante per la privacy) sul Green pass: "Autorità era contraria al certificato per criticità su tutela dati, e lui informò Meloni" - VIDEO

La trasmissione asserisce di essere in possesso di presunti "documenti esclusivi" dai quali "emergerebbe che lo stesso giorno del provvedimento Ghiglia avrebbe avvisato Giorgia Meloni, che avrebbe risposto: 'Bravo, ora esco'"

07 Novembre 2025

Report attacca ancora Agostino Ghiglia, componente del Garante per la privacy eletto con i voti di Fratelli d'Italia nel 2020. Stavolta il tema è il Green pass, e la trasmissione ha annunciato un servizio in onda domenica prossima anticipando qualcosa sui propri canali social: "Il 23 aprile 2021, in piena campagna vaccinale per il Covid 19, il Garante della privacy rivolge un avvertimento formale al governo guidato da Mario Draghi sull'utilizzo del green pass. Secondo il garante avrebbe violato alcuni aspetti legati alla privacy. Un ammonimento arrivato dopo l'approvazione del decreto "Riaperture". Il partito che più si opponeva al green pass era Fratelli d'Italia, allora all'opposizione, il presidente era Giorgia Meloni", ricorda Report.

Report attacca componente Garante per la privacy Ghiglia sul Green pass

Report prosegue, asserendo di essere in possesso di presunti "documenti esclusivi" dai quali "emergerebbe che lo stesso giorno del provvedimento Ghiglia avrebbe avvisato Giorgia Meloni, che avrebbe risposto: 'Bravo, ora esco'. Di questo Ghiglia avrebbe informato gli uffici. Successivamente Giorgia Meloni ha rilasciato una dichiarazione ripresa dall'Ansa". Meloni avrebbe poi scritto: "Il Garante per la Privacy boccia le cosiddette "certificazioni verdi" introdotte dal governo Draghi e critica duramente il decreto "Riaperture". È l’ennesima falla di un decreto inaccettabile, che calpesta le più elementari libertà degli italiani e che Fratelli d’Italia contrasterà con forza in Parlamento e non solo".

Ricostruzioni che devono essere verificate, fatto sta che la trasmissione ha iniziato ad interessarsi di Ghiglia da quando il componente del Garante per la privacy è stato visto entrare nella sede romana di Fratelli d'Italia il giorno prima della votazione interna al Garante sulla multa di 150.000 euro alla Rai per la diffusione di un audio privato fra l'ex ministro della Cultura Sangiuliano e la moglie.

Donzelli ha replicato: "Una gravissima ferita alla tenuta democratica delle istituzioni. Non c’è una sola spiegazione consentita dalla legge e dalla Costituzione per cui un giornalista possa essere in possesso e pubblicare le conversazioni private tra un componente di una autorità di garanzia e un parlamentare senza che siano stati loro a consegnarle spontaneamente".

"È un serio attacco alla tenuta democratica non solo perché si parla dell’attuale Presidente del Consiglio, ma perché Giorgia Meloni all’epoca dei fatti era il leader dell’unico partito di opposizione. Ranucci spia da anni i componenti di autorità di garanzia che hanno il compito di controllare il suo operato? Spiava il leader dell’unica opposizione nel 2021? Ha diversamente rubato oggi a posteriori conversazioni private dell’attuale Presidente del Consiglio? Non è possibile nemmeno trincerarsi dietro l’interesse pubblico all’informazione, perché la contrarietà di Giorgia Meloni al Greenpass era ben nota e l’apprezzamento per le scelte del garante della privacy pubbliche", ha proseguito.

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