29 Ottobre 2021
Dino Giarrusso continua a difendersi per colpa della gaffe sull'inglese e il Prosecco in un video ormai diventato virale. Giarrusso, durante un intervento all'Europarlamento, non può utilizzare la videocamera nel collegamento con lo smartphone. E secondo le regole, non ci può essere traduzione simultanea. L'europarlamentare dovrebbe quindi parlare in inglese, ma dopo un tentativo tentennante ("Prosecco patrimonio of Unesco...") ha rinunciato.
Il video, diffuso nella serata di giovedì 28 ottobre da Non è l'arena e rilanciato il giorno dopo tra gli altri anche da Azione, imbarazza Giarrusso che si difende asserendo che il tutto sarebbe "solo un fake". Intanto, però, c'è un altro video, ricicciato fuori, che contribuisce a non far fare una bella figura al grillino ex Iena.
Il nuovo video in questione vede l'ex Iena Dino Giarrusso a Otto e Mezzo su La7. Si tratta di un "nuovo" video per modo di dire, dato che risale a qualche annetto fa. D'altronde, ormai è risaputo, i simpaticoni del Web hanno la memoria lunga, e tutto quello che dici, un giorno, potrebbe essere usato contro di te.
Questo il caso del giornalista ex Iena. "All'uninominale il M5s ha candidato persone di altissimo livello", aveva detto Dino Giarrusso . "Di altissimo libello", scandisce, "come me". Queste le parole del grillino, che peccando di poca umiltà aveva fornito anzitempo l'assist a coloro ai quali non era mai stato simpatico, che ora si sono vendicati tirando fuori il vecchio audio.
"Si parlava della richiesta di protezione europea per il Prošek, un vino dolce croato. Richiesta che noi italiani contestiamo fortemente perché farebbe inevitabilmente concorrenza al nostro Prosecco... Funziona così in Europa: gli italiani parlano in italiano, i tedeschi in tedesco, i croati in croato e così via: ci sono dei traduttori simultanei appositamente pagati per tradurre in tutte le lingue ogni intervento", si difende intanto Giarrusso. "Il collegamento da remoto non può farsi con Skype o Zoom come ha ipotizzato qualche ignorante, ma si può effettuare solo con un software apposito fornito dalla UE, e con una chiave personale assegnata a ciascun deputato. Dunque si può ascoltare ed intervenire solo utilizzando quello specifico software con le proprie credenziali", dice illustrando le regole.
E ancora: "Inizio a parlare e mi chiedono di attivare la telecamera, ed io spiego che non posso farlo perché appunto ho l’iPhone: in effetti il tasto che la attiva non funziona. A quel punto vengo interrotto e mi si chiede - giacché non sono visibile - di procedere con l’intervento ma in inglese. Provo al volo a tradurre il testo che ho scritto, ma mi rendo conto quasi subito di non essere in grado, dunque chiedo di poter fare comunque il mio intervento in italiano, come è mio diritto e come avevano fatto tutti i colleghi italiani che mi avevano preceduto".
"A quel punto non solo mi viene negata questa possibilità", dice il giornalista, "ma addirittura mi si spegne l’audio, impedendomi di fatto di esercitare un mio diritto di parlamentare, che è quello di fare il mio intervento nella mia lingua. Mi arrabbio così tanto da tornare in parlamento (la seduta sarebbe durata altre due ore) lasciando mia moglie sola a casa, per fare valere questo mio diritto. Tornato in commissione parlo con il segretariato che mi spiega come i traduttori si rifiutino di tradurre se non hanno il labiale, dunque il video". "Il problema è che nessuno ci ha avvertito PRIMA DELL’INIZIO DELLA RIUNIONE come avrebbero dovuto fare, che la connessione con l’iPhone impedisce l’attivazione della telecamera e di conseguenza la possibilità di intervenire nella propria lingua -ha scritto Giarrusso -. Faccio notare rumorosamente che questa è di fatto una privazione dei diritti del parlamentare e scrivo una lettera di protesta al presidente della Commissione Agricoltura Norbert Lins e al presidente del Parlamento David Sassoli", afferma illustrando "i fatti, spiegati per come sono andati".
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