13 Gennaio 2024
Prosegue la vicenda di Lisa Federico, morta in seguito ad un trapianto di midollo osseo nell’ospedale Bambino Gesù di Roma. Nella giornata odierna, il padre della vittima, Maurizio Federico, ha aggiornato attraverso una conferenza, la situazione morale e giudiziaria legata alla morte della propria figlia, spiegando nei dettagli motivi del decesso e confermando di essere ancora indagato.
Queste le parole del padre: "Lisa ha sviluppato una malattia autoimmune, una reazione autoimmune che ha portato ad una diminuzione drastica delle piastrine. A questo tipo di malattia, il Bambino Gesù, l'ospedale, ha risposto con la proposta immediata di trapianto di midollo osseo. Dovete sapere che esistono diverse possibilità di prima linea molto invasive, comunque loro non hanno sentito ragioni nonostante io personalmente abbia sollecitato questo questa direzione e si è andati verso il trapianto di midollo osseo, un trapianto che è stato disgraziatissimo. La donatrice, che assolutamente ringraziamo, ha fornito insufficiente quantità di midollo osseo e ha portato i medici alla fine a dover trasfondere tutto il materiale compresi 350 ml di globuli rossi incompatibili".
La denuncia di Maurizio Federico è diretta all'ospedale e ai medici che hanno curato la figlia: "Questo è accaduto al Bambino Gesù, ospedale importantissimo ospedale che ha tutto in termini di competenze, in termini di strutture, in termini infrastrutturali quindi il perché sia successo questo io non ve lo so dire. Elisa quindi ha ricevuto una quantità 7 volte maggiore di quella che ha ucciso un povero signore non più tardi di 5 anni prima e la sentenza relativa alla Cassazione l'ha emessa nel 2022, di condanna ovviamente, perché questo signore è morto immediatamente per 50 ml di globuli rossi, Lisa ne ha ricevuti 7 volte tanto".
"Sono state 13 ore di urla, di svenimenti e dopodiché è cominciato il vero calvario 16 giorni prima che lei ci lasciasse perché tutti gli organi uno dopo l'altro sono andati fuori uso. Abbiamo quindi avviato un procedimento penale e civile, la tempistica nn ve la sto qui a raccontare, non so se sopravviverò ai giudizi finali quindi lasciamo stare. Al di là del giudizio che verrà formulato va detto che tutto ciò che io sostengo viene dalla cartella clinica scritta dal Bambin Gesù".
Per concludere, il padre di Lisa è ritornato sulla denuncia ricevuta per calunnia e diffamazione nei confronti del primario Locatelli: "La cosa più significativa è che ad agosto abbiamo ricevuto una bella perquisizione all'alba da parte di 5 carabinieri che ci hanno citofonato perché sono stato stato denunciato per calunnia e per diffamazione: avrei spedito al responsabile del reparto dove Lisa ha perso la vita delle email diffamatorie e minacciose e quindi il PM mi ha mandato questi 5 carabinieri (…) ho dovuto subire questa perquisizione sulla base di qualcosa che non esiste sicuramente originato da ciò che Locatelli, il responsabile del del reparto ha ricevuto. Non so se ho ricevuto una denuncia personale o è stata un'iniziativa del PM, comunque a 5 mesi da questo evento io non so nulla di questo procedimento e quindi sono ancora indagato normalmente. Quindi questi sono i risultati che abbiamo ottenuto fino adesso dalla giustizia".
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