19 Novembre 2020
Coronavirus (fonte foto Lapresse)
Il candidato vaccino contro il Coronavirus sviluppato dall'università di Oxford e Irbm di Pomezia e prodotto da AstraZeneca "è tollerato negli anziani meglio che nei giovani, e induce nelle due fasce d'età una risposta immunitaria simile". Questa è la valutazione che emerge dai dati forniti di fase 2 pubblicati su The Lancet.
La sperimentazione, condotta su 560 adulti sani compresi 240 over 70, ha portato a dei risultati che "potrebbero essere incoraggianti se le risposte immunitarie indicate nello studio sono associate a una protezione contro l'infezione da Sars-CoV-2" hanno annunciato gli autori.
Nonostante il trial non abbia ancora "valutato l'efficacia del vaccino" e siano al momento" in corso studi di fase 3 per confermarla", le prime notizie che arrivano fanno ben sperare.
I dati a proposito del vaccino Oxford-Irbm-AstraZeneca mostrano infatti "risultati di sicurezza e immunogenicità simili nelle persone sane di età pari o superiore a 56 anni e negli adulti di età compresa fra 18 e 55 anni" proseguono gli autori della sperimentazione, che proprio in questi giorni si stanno impegnando nel considerare "un campione più ampio di persone, inclusi anziani con malattie preesistenti".
"Le risposte immunitarie indotte dai vaccini sono spesso inferiori negli anziani perché il sistema immunitario si deteriora gradualmente con l'età, il che rende gli anziani anche più esposti alle infezioni" sostiene Andrew Pollard, l'autore principale dello studio sul vaccino di Oxford.
Proprio per questo allora "è fondamentale che i vaccini anti-Covid siano testati in questo gruppo, che è anche un gruppo prioritario per l'immunizzazione" ha concluso l'esperto, che però insieme al suo team ha precisato "saranno necessarie ulteriori ricerche prima di poter essere sicuri".
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