14 Ottobre 2020
Ospedale (fonte foto Pixabay)
"I ricoveri che abbiamo avuto in terapia intensiva in questi giorni si caratterizzano per una riduzione della fascia di età": a dichiararlo è Emanuele Catena, direttore della terapia intensiva dell’Ospedale Sacco di Milano, che poi prosegue ai microfoni di Buongiorno, in onda su Sky TG24: "Qui abbiamo ricoverato pazienti che vanno dai cinquanta ai sessanta anni. Sono pazienti meno gravi rispetto alla prima ondata. Le manifestazioni cliniche sono identiche ma ad oggi la mortalità è molto più contenuta".
In terapia intensiva ci sarebbero dunque pazienti più giovani, ma al momento ci sono anche altri elementi di forte preoccupazione. "A preoccuparci è l’andamento dei ricoveri. Da qualche giorno assistiamo a un aumento esponenziale delle richieste, tre giorni fa avevamo quattro ricoveri in più, poi ne abbiamo avuti otto e ieri ne abbiamo avuti undici". Poi Catena prosegue preoccupato: "In queste ore la pressione è molto forte".
"Se immaginiamo di proiettare questo trend nei prossimi giorni e nelle prossime settimane potremo trovarci dalle attuali poche decine di pazienti ricoverati alle centinaia. Questa situazione potrebbe potenzialmente diventare molto esplosiva e allarmante" continua il direttore della terapia intensiva del Sacco di Milano. Non manca poi l'appello a italiani e non solo: "Possiamo interrompere l’andamento esponenziale della curva se tutti quanti siamo molto scrupolosi nell’osservare le regole che ci sono state date".
Catena si mostra allarmato anche per la situazione nel capoluogo lombardo: "Secondo la mia opinione personale Milano rischia. A differenza della prima ondata, dove Milano in qualche modo era stata più o meno risparmiata, in questo momento Milano sicuramente è a rischio, come altre zone ad esempio Monza o Varese. Milano è da tenere sotto stretta osservazione", ha aggiunto il medico a Sky TG24.
Infine, Emanuele Catena ha spiegato: "Ci rendiamo conto che i i pazienti vengono da zone della città, è importante monitorare anche il numero dei ricoveri nei reparti di degenza di malattia infettiva e nei reparti di terapia sub intensiva" e ha concluso: "Secondo me, se si dovessero verificare dei numeri molto allarmanti, gli ospedali non dovrebbero essere trasformati totalmente in ospedali Covid. Avere a disposizione i letti in Fiera è una fondamentale scialuppa di salvataggio e questi all’occorrenza vanno utilizzati".
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