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Coronavirus, Formigoni: 'Lombardia aveva un piano, limitare la strage era possibile'

"Avevamo già un piano anti-pandemia dal 2016: era funzionante. Se fosse stato adottato, la Lombardia non si troverebbe in questa situazione critica": le parole dell'ex governatore Formigoni

05 Novembre 2020

Coronavirus, Formigoni: 'Lombardia aveva un  piano, limitare la strage era possibile'

Roberto Formigoni (fonte foto Lapresse)

"La Lombardia aveva già un piano anti-pandemia, elaborato nel 2016". A dichiararlo è l'ex governatore Roberto Formigoni, in un'intervista sul quotidiano Libero. Nel 2009, quando è arrivata l'influenza H1N1, "la Lombardia ha reagito bene. Era preparata" continua.

Il piano "era strutturato in 4 fasi. La creazione del sistema di sorveglianza sindromico è stata fondamentale: ha permesso di raccogliere tutti i dati sulla distribuzione del virus, in particolare di quelli stagionali, attraverso le segnalazioni dei medici-sentinella".

Formigoni nel corso dell'intervista ricorda la situazione durante gli anni della sua Giunta e sostiene che se già all'inizio della pandemia da Coronavirus si fosse adottato lo stesso comportamento usato in precedenza, il sistema sanitario lombardo non avrebbe i problemi che ha oggi.

"Abbiamo coltivato un rapporto virtuoso con la medicina generale, coi medici di famiglia, del territorio. Gli abbiamo dato la possibilità di raccogliere i dati minuto per minuto. Pensi se questo sistema fosse stato adottato in questi mesi: avrebbe potuto evitare o almeno limitare la strage che purtroppo c'è stata" racconta l'ex governatore.

Formigoni parla anche delle Rsa, le strutture più colpite dall'emergenza. "Il piano che avevamo definito nel 2016 prevedeva un accordo-quadro con le residenze per anziani al fine di aumentare l'assistenza medica e infermieristica. Il piano dava anche mandato alle Asl, già in fase di preallerta pandemica, di definire il fabbisogno e l'acquisto delle mascherine e degli altri sistemi di protezione".

Però "da settembre 2012 non ho più avuto la maggioranza. Non abbiamo potuto dare seguito a una serie di innovazioni. Tra queste c'erano l'aumento dei fondi per la medicina generale, più risorse per il lavoro d'equipe dei medici, un maggior collegamento con gli ospedali e la Regione" ricorda Roberto Formigoni a Libero.

"Ho consegnato questi progetti a Maroni - racconta ancora - d'altronde li avevamo fatti insieme, il mio assessore alla Sanità era della Lega. Maroni però ha voluto mostrare discontinuità rispetto al mio mandato e ha cominciato proprio dalla sanità, la cosa che funzionava meglio. Questo nonostante le indicazioni dei suoi stessi assessori e consiglieri. Fontana non ha colpe particolari: ha ereditato un sistema sbagliato" conclude l'ex governatore Formigoni.

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