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Coronavirus, oggi nuovo Dpcm: resta chiusura dei locali alle 18

Verso chiusura anticipata per bar e ristoranti, stop a palestre e piscine. Centri commerciali chiusi nel weekend.

25 Ottobre 2020

Coronavirus, oggi nuovo Dpcm: resta chiusura dei locali alle 18

Palestra (fonte foto LaPresse)

Si è tenuta nella notte la riunione tra il premier Giuseppe Conte, i capi delegazione e il ministro Francesco Boccia, al termine della quale il governo non avrebbe cambiato linea su una delle misure del Dpcm in arrivo. Resta la misura che obbliga la chiusura di ristoranti, bar, gelaterie e pasticcerie alle ore 18 nei giorni feriali. Dovrebbe però essere consentito ai ristoranti di restare aperti la domenica a pranzo.

Coronavirus, bozza Dpcm: nuove misure per bar, ristoranti e palestre

"A decorrere dal 26 ottobre 2020, le attività dei servizi di ristorazione (fra cui bar, pub, ristoranti, gelaterie, pasticcerie) sono sospese la domenica e i giorni festivi; negli altri giorni le predette attività sono consentite dalle ore 5 fino alle 18; il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi; dopo le 18 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti al pubblico". Questo è quanto si legge nella bozza del nuovo Dpcm che prevede un'ulteriore stretta.

"Resta consentita senza limiti di orario - si legge ancora - la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive limitatamente ai propri clienti;resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio nel rispetto delle norme igienico-sanitarie sia per l’attività di confezionamento che di trasporto, nonché fino alle ore 24,00 la ristorazione con asporto, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze; le attività di cui al primo periodo restano consentite a condizione che le Regioni e le Province autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento delle suddette attività con l'andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi".

"Detti protocolli o linee guida - continua il provvedimento - sono adottati dalle Regioni o dalla Conferenza delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque incoerenza con i criteri di cui all'allegato 10; continuano a essere consentite le attività delle mense e del catering continuativo su base contrattuale, che garantiscono la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e alle condizioni di cui al periodo precedente".

"E' fortemente raccomandato a tutte le persone fisiche - si legge ancora nella bozza - di non spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di studio, per motivi di salute, per situazioni di necessità o per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili in tale comune".

Nuovo dpcm, bozza: stop palestre e piscine

"Sono sospese le attività di palestre, piscine, centri natatori, centri benessere, centri termali, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza, nonché centri culturali, centri sociali e centri ricreativi; ferma restando la sospensione delle attività di piscine e palestre, l'attività sportiva di base e l'attività motoria in genere svolte presso centri e circoli sportivi, pubblici e privati, sono consentite nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento, in conformità con le linee guida emanate dall'Ufficio per lo sport, sentita la Federazione medico sportiva italiana (FMSI), fatti salvi gli ulteriori indirizzi operativi emanati dalle Regioni e dalle Province autonome, ai sensi dell' art. 1, comma 14, del decreto-legge n. 33 del 2020".

"E' consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all'aperto - prosegue la bozza - anche presso aree attrezzate e parchi pubblici, ove accessibili, purché comunque nel rispetto della distanza di sicurezza interpersonale di almeno due metri per l'attività sportiva e di almeno un metro per ogni altra attività salvo che non sia necessaria la presenza di un accompagnatore per i minori o le persone non completamente autosufficienti".

"Delle strade o piazze nei centri urbani, dove si possono creare situazioni di assembramento - si legge ancora - può essere disposta la chiusura al pubblico, dopo le ore 21,00, fatta salva la possibilità di accesso, e deflusso, agli esercizi commerciali legittimamente aperti e alle abitazioni private".

"Le pubbliche amministrazioni - continua il documento - dispongono una differenziazione dell’orario di ingresso del personale, fatto salvo il personale sanitario e socio sanitario, nonché quello impegnato in attività connessa all’emergenza o in servizi pubblici essenziali. È raccomandata la differenziazione dell’orario di ingresso del personale anche da parte dei datori di lavoro privati".

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