'Furbetti del bonus', in Veneto hanno fatto domanda due consiglieri della Lega e il vice di Zaia. Forcolin: 'Fatto a mia insaputa'

Mentre continua la ricerca dei deputati che hanno richiesto e beneficiato del bonus Inps, in Veneto due consiglieri regionali della Lega e il vicepresidente della Giunta si autodenunciano: si tratta di Riccardo Barbisan e Alessandro Montagnoli e del vice di Luca Zaia Gianluca Forcolin.

Barbisan e Forcolin affermano che la richiesta è stata fatta a loro insaputa, mentre Montagnoli ha dichiarato di aver fatto domanda per devolvere il bonus alla protezione civile.

Nel caso di Forcolin a fare domanda sarebbe stata la socia del suo stesso studio di tributaristi: "Quando è esplosa la questione del bonus, in queste ore, ho verificato con la mia socia che, senza che lo sapessi, ha presentato domanda per tutti dove possibile. Avevamo sette dipendenti in cassa integrazione." Questo è quanto il vicepresidente della Giunta ha dichiarato in un'intervista rilasciata al Corriere della sera. Forcolin ha poi aggiunto: "Non ho visto un centesimo; la domanda non è stata accettata. Non è arrivato mai nulla. La richiesta rispondeva a ogni criterio di legittimità e quei 600 euro, fossero arrivati, sarebbero rimasti nelle casse dello studio".

Anche nel caso di Barbisan la richiesta sarebbe stata fatta a suo insaputa dal suo commercialista. Il consigliere della Lega, come da lui confermato in un'intervista alla tv locale Antenna 3, ha ottenuto il bonus. Dei documenti attestano però che la somma ricevuta è stata immediatamente devoluta in beneficenza.

Montagnoli ha fatto invece un mea culpa attraverso un post su Facebook in cui si è giustificato dicendo: "Quando è uscito il decreto Cura Italia, che riguardava tutti i lavoratori autonomi, ho deciso con mia moglie di richiedere il bonus con l'intento fin da subito di devolverli per l'emergenza covid e a chi lavora nella protezione civile. Ho sbagliato: con il senno di poi ho fatto una leggerezza, ma in buona fede."