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Salvini: 'Su Open Arms ho agito con Conte. Sono tranquillo'

Matteo Salvini nella memoria difensiva sul caso Open Arms: 'Difendere l'Italia non è un reato'.

30 Luglio 2020

Salvini: 'Su Open Arms ho agito con Conte. Sono tranquillo'

"Io mi aspetto che qualcuno esprima dignità, onestà e correttezza, se devo andare a processo non sarà la prima volta. Io ho agito a difesa del mio Paese e quello che ho fatto l'ho fatto in compagnia del premier Conte, ho fatto quello che c'era nel programma di governo non ritengo che ci sia stato un errore o reato. Se qualcuno domani ritiene che sia un reato ne risponderemo in tanti. Vorrà dire che Conte mi accompagnerà un po' a Catania e un po' a Palermo e prenderemo una granita". Così il leader della Lega Matteo Salvini nel corso di una conferenza stampa alla Camera, parlando del caso Open Arms.

Open Arms, Salvini: 'Nessuna violazione di norme'

"Da un attento esame dei fatti accaduti non può ritenersi sussistere nessuna violazione di norme penali in quanto la condotta che mi viene contestata è insussistente e comunque essa altro non è che un'automatica conseguenza delle scelte politiche effettuate dall'intera compagine governativa nel perseguimento dell'interesse pubblico a un corretto controllo e a una corretta gestione dei flussi migratori nonché a una piena tutela dell'ordine pubblico- si legge nella memoria difensiva di Matteo Salvini sul caso Open Arms, presentata il 17 febbraio 2020 - e, più in generale, un doveroso atteggiamento di salvaguardia delle prerogative costituzionali dello Stato italiano sulla scorta delle relazioni internazionali e del diritto internazionale in condizione dí parità con gli altri Stati".

"Appare da questa ricostruzione come l'interesse pubblico coinvolto sia di limpida e cristallina evidenza sotto molteplici e svariati profili - si legge ancora nel documento - che segnano inequivocabilmente la linea su cui si è articolata tutta l'attività della compagine governativa nella gestione dell'evento".

Open Arms, Salvini: 'Difendere l'Italia non è un reato'

"561 sbarchi in un giorno, che portano a 13.094 gli arrivi nel 2020 contro i 3.654 registrati nello stesso periodo di un anno fa. Solo nei primi 29 giorni di luglio abbiamo toccato quota 6.144 immigrati arrivati in Italia, il dato peggiore degli ultimi tre anni. E mentre il governo approva lo stato di emergenza per il Covid ma i clandestini scappano dai centri di accoglienza - sottolinea Salvini - c'è chi mi vuole processare per aver chiuso i porti. Difendere l'Italia non è reato: ne sono orgoglioso, lo rifarei e lo rifarò".

"Sono assolutamente tranquillo e sereno - aggiunge il leader della Lega in attesa del voto sull'autorizzazione a procedere sulla Open Arms - le carte parlano chiaro. Non devo fare alcun appello a nessuno. Aspetto che i senatori votino in coscienza. Voglio vedere se i Cinque Stelle diranno che erano d'accordo, come è scritto nero su bianco, o se vogliono andare avanti con un processo politico".

Open Arms: Salvini, se tornassi a governo rifarei stesse cose

"Sono assolutamente tranquillo perché ritengo di aver difeso i confini, la sicurezza, l’onore e la dignità del mio Paese. I dati degli sbarchi ci dicono che sono arrivati più di mille clandestini negli ultimi tre giorni, quindi l’emergenza sociale, sanitaria ed economica si sta complicando ed è surreale andare a processo per aver bloccato lo sbarco di una nave spagnola che ha raccolto immigrati in acque libiche e maltesi, si è rifiutata di andare a Malta e in Spagna, ha fatto rotta verso l’Italia, che non c’entrava assolutamente un accidente, e li abbiamo fermati prima che l’Europa decidesse di redistribuire coloro che c’erano a bordo ed è sequestro di persona. Rischierei quindici anni di carcere per aver difeso il mio Paese. Sono felice, orgoglioso e contento". Così il leader della Lega, Matteo Salvini, a Sky TG24. “Sono probabilmente l’unico politico che se va a processo non ha nessuna altra preoccupazione – ha aggiunto - perché gli altri se vanno a processo di solito è perché hanno grattato qualcosa. È evidente che c’è un attacco contro la Lega che passa da Fontana, che regala i camici ai medici, a Salvini che blocca gli sbarchi. Hanno trovato il movimento politico sbagliato e la persona sbagliata se vogliono intimorirmi o fermarmi. Mi autodenuncio, se gli italiani mi rimanderanno al Governo, cosa che prima o poi accadrà, rifarò esattamente la stessa cosa, perché i confini di un Paese sono sacri". 

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