21 Agosto 2025
Fonte: Facebook Vitomir Maričić
Il 14 giugno 2025, a Opatija, in Croazia, l’apneista Vitomir Maričić ha compiuto un’impresa straordinaria: ha trattenuto il respiro sott’acqua per 29 minuti e 3 secondi, stabilendo un nuovo Guinness World Record per l’apnea statica con ossigeno. Il tentativo si è svolto in una piscina profonda tre metri, all’interno dell’Hotel Bristol, di fronte a cinque giudici ufficiali e a un pubblico di circa cento spettatori.
Maričić, membro dell’Adriatic Freediving, si è preparato respirando ossigeno puro fino a 30 minuti prima dell’immersione, come previsto dal regolamento del Guinness World Records. Questa tecnica, detta deazotogenazione, permette di aumentare notevolmente la concentrazione di ossigeno nel sangue, fino a cinque volte i livelli normali.
“Dopo i 20 minuti, tutto è diventato più facile, almeno mentalmente” ha raccontato Maričić dopo l’impresa. “Fisicamente, però, era sempre più difficile, soprattutto per le contrazioni al diaframma. Ma mentalmente sapevo che non mi sarei arreso”.
Con questa prestazione, Maričić ha superato di quasi cinque minuti il precedente primato, detenuto dal connazionale Budimir Šobat, che nel 2021, all’età di 56 anni, aveva raggiunto i 24 minuti e 37 secondi. Un risultato che all’epoca sembrava difficilmente superabile e che oggi viene riscritto in modo netto.
La performance è stata certificata anche dai giudici dell’AIDA (Associazione Internazionale per lo Sviluppo dell’Apnea), l’organizzazione che regola le discipline di apnea a livello globale.
Maričić ha spiegato di aver intrapreso questa sfida come obiettivo personale, ma anche per sensibilizzare l’opinione pubblica sulla salvaguardia degli oceani, un tema che gli sta particolarmente a cuore.
Il record stabilito da Maričić rientra nella categoria dell’apnea statica con ossigeno, in cui l’atleta resta immobile in acqua dopo una fase di preparazione respirando ossigeno puro. Gli esperti sottolineano che questo tipo di apnea richiede una respirazione diaframmatica controllata, uno stato di profondo rilassamento fisico e una notevole disciplina mentale, in modo da mantenere bassa la frequenza cardiaca e ottimizzare il consumo di ossigeno.
La complessità della disciplina risiede proprio nell’equilibrio tra le funzioni vitali e il controllo della mente, oltre che nella capacità di tollerare le intense contrazioni del diaframma che insorgono nei minuti finali dell’apnea.
Per avere un termine di paragone, il record di apnea statica senza l’uso di ossigeno – quindi in condizioni normali – è ancora detenuto dal francese Stéphane Mifsud, con 11 minuti e 35 secondi, stabilito nel 2009. Una distanza che evidenzia quanto l’ossigenazione preventiva possa estendere i limiti fisiologici del corpo umano.
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