Svezia, chiusa l'indagine sui presunti stupri del calciatore francese Mbappe: "Prove insufficienti per procedere"
Il procuratore svedese annuncia che l’inchiesta nei confronti del fuoriclasse francese non proseguirà per mancanza di prove
Il procuratore svedese ha dichiarato di aver chiuso l'indagine sui presunti stupri e sulle presunte violenze sessuali nei confronti della stella del calcio francese in forza al Real Madrid, Kylian Mbappe, affermando che non c'erano prove sufficienti. "La mia valutazione è che le prove non sono sufficienti per procedere e l'indagine è quindi chiusa", ha detto il procuratore Marina Chirakova in una dichiarazione che non menziona Mbappe per nome, ma che sottolinea che "non gli è stato notificato il sospetto di un reato".
Svezia, chiusa l'indagine sui presunti stupri di Mbappe per insufficienza di prove
Il calciatore francese era stato denunciato da una donna per una presunta violenza sessuale, avvenuta il 10 ottobre scorso a Stoccolma. Una notizia etichettata come "fake news" sui social e in un comunicato dallo stesso attaccante francese che aveva preso le distanze dai fatti. La serata incriminata era quella che Mbappe aveva trascorso in compagnia di un gruppo di persone prima al ristorante Chez Jolie e poi in un locale notturno chiamato "V", dove era stato immortalato in discoteca in una foto che aveva sollevato polemiche perché in quel momento la nazionale francese stava giocando proprio nella capitale svedese contro Israele per il girone di Nations League. Il fuoriclasse aveva declinato la convocazione della squadra nazionale francese per concentrarsi sulla vittoria del Pallone d'oro 2025. L'asso francese aveva infatti deciso di giocare soltanto le partite più importanti con les blues.
Oggi la conferma della chiusura delle indagini nei suoi confronti. Il calciatore aveva sempre smentito etichettando la notizia che lo vedeva coinvolto in un presunto stupro ai danni di una donna proprio nell'albergo in cui alloggiava, come "voce calunniosa rimbalzata in rete". L'agente del francese aveva replicato così alle indagini: "Si tratta di accuse totalmente false e irresponsabili, la loro diffusione è inaccettabile. Per mettere fine a questa metodica distruzione dell'immagine di Kylian Mbappe, tutte le azioni legali necessarie saranno intraprese per ristabilire la verità e perseguire chiunque - persona o media - sia coinvolto nelle molestie morali e nella diffamazione che Kylian Mbappe subisce a ripetizione". La procura svedese incaricata di eseguire le indagini ha stamane dato ragione alle parole del calciatore e del suo agente.