Heather Parisi sul caso Sinner: “Se Djokovic fosse risultato positivo al doping sarebbe stato crocifisso”
Su media e social polemiche incrociate per l'assoluzione da parte del tribunale sportivo del numero 1 del tennis Jannick Sinner per la positività al Clostebol
"Possiamo essere d’accordo che se Novak Djokovic fosse risultato positivo per doping (accidental or not) come è risultato per due volte Sinner la reazione di fan e media sarebbe ora diversa? Sarebbe stato crocifisso dai pro-vax e ogni titolo rimosso": a commentare su X la questione doping di Jannik Sinner è stata la showgirl icona degli anni '80 Heather Parisi.
La replica, aspra, sui social è arrivata dall'europarlamentare del Pd Stefano Bonaccini: "Si occupi di cose che conosce".
La sentenza
La sentenza del tribunale sportivo di martedì 20 agosto, che ha stabilito la completa innocenza del fuoriclasse del tennis italiano, non è dunque sufficiente a placare le polemiche, 23 pagine fitte che scagionano del tutto il giovanissimo astro mondiale del tennis.
Il procedimento contro Sinner era iniziato dopo la positività a due controlli antidoping lo scorso marzo a Clostebol uno steroide anabolizzante proibito dall’Agenzia mondiale antidoping (WADA). La concentrazione riscontrata nel sangue era assai bassa, come rilevato dallo stesso tribunale a cui era stata sottoposta la vicenda: inferiore a 0,1 milionesimi di grammo per litro, 86 picogrammi per millilitro nel primo caso e 76 picogrammi per millilitro nel secondo.
Sinner è stato assolto perché il tribunale ha stabilito che non ha "colpa o negligenza" nell’assunzione della sostanza, si tratta dunque di un'assoluzione piena.
La sfida di Sinner
23 anni, popolarità alla stelle, Sinner resta il numero 1 della classifica mondiale maschile del tennis e lunedi prossimo sarà regolarmente presente a New York, agli US Open, sul cemento di Flushing Meadows.
"Ora mi lascerò alle spalle questo periodo difficile e profondamente sfortunato - aveva detto - Continuerò a fare tutto il possibile per essere sicuro di continuare a rispettare il programma antidoping dell'Itia" sottolineando di avere "una squadra che è meticolosa nella conformità alle regole".
La Federazione italiana tennis e padel aveva commentato "l'Itia ha accertato la bassissima concentrazione per l'inesistenza di effetti migliorativi delle prestazioni" aggiungendo che "in caso di colpa provata e di assunzione in concentrazioni elevate di sostanze migliorative della prestazione sarebbe arrivata una sospensione", e l'Atp in una nota ha scritto "ci rincuora che nessuna colpa o negligenza sia stata attribuita a Jannik Sinner, vogliamo anche riconoscere la robustezza del processo di investigazione e la valutazione indipendente dei fatti nell'ambito del Tennis Anti-Doping Programme (Tadp), che gli ha permesso di continuare a competere" aggiungendo che "è stata una questione complicata per Jannik e per il suo team" e che "la necessità da parte dei giocatori e del loro staff di tenere la massima attenzione nell'utilizzo di prodotti o trattamenti".
La Wada esamina la sentenza
L'Agenzia mondiale antidoping - World Anti-Doping Agency, Wada - ha in ogni caso dichiarato di volere "esaminare attentamente" la sentenza riservandosi il diritto di ricorrere al Tas - il Tribunale arbitrale dello Sport di Losanna. Per un eventuale appello c'è tempo fino al 6 prossimo settembe. La partita, dunque, è ancora aperta.