Juventus in vendita? La famiglia Agnelli ci pensa, ma la quota di Exor varrebbe appena 450 milioni
Le dimissioni di tutto il CDA della Juventus - con Andrea Agnelli in testa - segnano la fine di un'era per il club. Filtra addirittura l'ipotesi che la società potrebbe essere presto venduta
Dopo il terremoto che ha scosso la società in questi giorni, con tutto il Cda che ha presentato le sue dimissioni, la Juventus potrebbe essere messa in vendita. In questo senso, l'uomo chiave potrebbe essere Alessandro Nasi, vicepresidente di Exor e cugino di John Elkann e già collaboratore della Juventus. Ma chi potrebbe essere interessato alla vendita del club bianconero? Per ora non si è fatto avanti nessuno, anche se - visto il blasone - non sarà poi così improbabile trovare qualche acquirente interessato, magari americano, cinese o qatariota. La Juventus, dunque, a oggi, potrebbe essere destinata a finire nelle mani di padroni stranieri, sulla stessa linea di quasi tutte le squadre di Serie A.
Juventus in vendita? La famiglia Agnelli ci pensa
Alessandro Nasi, secondo diverse voci filtrate nelle scorse ore, potrebbe essere il traghettatore che potrebbe portare alla vendita della Juventus. Intanto, come direttore generale, è stato nominato Maurizio Scanavino, amministratore delegato del gruppo Gedi. Quest'ultimo, a quanto si apprende, non lascerà per il momento il suo incarico nel gruppo editoriale. Quindi rimane possibile che l’incarico di Scanavino alla Juventus sia un interim. Esiste però anche l'ipotesi che possa diventare effettivamente lui il nuovo amministratore delegato in data 18 gennaio, quando si formerà il nuovo CdA, accelerando il processo di vendita del Gruppo Gedi, in quanto, come anticipato da Il Giornale d'Italia, è in corso una trattativa con Danilo Iervolino per l'acquisto di Repubblica, ma l'acquisto potrebbe estendersi a tutto il perimetro del Gruppo. Tale ipotesi di vendita potrebbe perfezionarsi proprio all'inizio del nuovo anno. Dunque, tanti cambiamenti si potrebbero profilare all'orizzonte per il gruppo Exor, l'holding che controlla sia Gedi che Juventus. Nel giro di pochi mesi, se tutte le voci dovessero venire confermante, andrebbe a vendere due 2 delle 7 società che a oggi controlla.
Stando a quanto ha riportato investireoggi, la volontà di Elkann consisterebbe proprio nella "cessione della Juventus al migliore offerente". Tuttavia, "ai prezzi di borsa attuali, la quota del 63,8% in mano ad Exor varrebbe appena 450 milioni".
"Non sarebbe teoricamente difficile trovare un investitore", continua il sito. "Ma il punto è che di risorse per rilanciare la Juventus ne servono di più. Ci sono gli investimenti per potenziare l’area marketing, rilanciare l’immagine appannata del club e attirare in rosa i grandi talenti d’Europa o coltivarli nel proprio vivaio. Verosimile che i primi risultati del nuovo corso non arrivino da qui a qualche anno. Nel frattempo, chiunque comprasse la Juventus si ritroverebbe a dover coprire 'voragini' di bilancio. Anche perché sul fronte dei diritti TV in Italia va di male in peggio".
E ancora: "L’era Agnelli si è conclusa nel peggiore dei modi dopo una striscia di vittorie impressionante. Sembra il caso perfetto da far studiare ai corsi di economia aziendale per capire cosa non bisogna fare quando si è all’apice del proprio successo. Da società austera e razionale, è finita per inseguire i capricci di un grandissimo talento del calcio mondiale, ma che sempre capricci rimangono. E lo testimonia il fatto che a distanza di poco più di un anno dall’addio anticipato a Torino, CR7 sia stato licenziato in tronco pochi giorni fa dal Manchester United. Un progetto distrutto per la bramosia dei risultati."