Juventus, in tre anni plusvalenze fittizie per 156 milioni. Dirigenti accusati anche di false comunicazioni sociali e manipolazione del mercato

Le indagini della procura di Torino hanno determinato la scelta del consiglio di amministrazione della Juventus di rassegnare in blocco le dimissioni

Nella giornata di lunedì 28 novembre 2022, tutto il CdA della Juventus si è dimesso, a cominciare dal presidente Andrea Agnelli. Tutto parte dallo scorso 24 ottobre, quando la Procura di Torino aveva notificato ai componenti del CdA della Juventus, l'avviso di conclusione delle indagini preliminari iniziate nel corso dell'estate del 2021 riguardo presunte irregolarità relative ai bilanci delle stagioni 2018/2019, 2019/2020 e 2020/2021. 

Juventus, in tre anni plusvalenze fittizie per 156 milioni

Come ha riportato il sito Marketscreener, che cita Milanofinanza, la prima contestazione dei pubblici ministeri riguarda il bilancio di esercizio chiuso al 30 giugno 2019, chiuso con 621,5 milioni di ricavi e 39,9 milioni di perdite. Risultati ottenuti anche grazie a 49,8 milioni di plusvalenze che gli inquirenti considerano connotate da valori artefatti e artificiali, nonché iscritte in violazione dei principi contabili internazionali. Senza queste poste, il bilancio si sarebbe chiuso con un rosso di 84,5 milioni e con un patrimonio netto negativo per 13,4 milioni. Si calcola che nel triennio 19′-20′-21′ i bianconeri abbiano però messo a bilancio ben 156 milioni di plusvalenze fittizie.

Juventus, le indagini

Il numero degli indagati, come ha ricordato il Corriere dello Sport, era salito quindi a 16. Tra questi c'erano il presidente bianconero Agnelli, il vicepresidente Pavel Nedved e l'ex responsabile dell'area sportiva Fabio Paratici, oltre all'attuale amministratore delegato Maurizio Arrivabene. Sempre in quella occasione, erano aumentati anche i capi d'accusa rispetto all'inizio delle indagini, il principale resta quello di "falso nelle comunicazioni sociali (falso in bilancio)" e "false comunicazioni rivolte al mercato", trattandosi di società quotata in Borsa. Più precisamente si era cominciato a parlare dell'ipotesi di reato di "ostacolo all'esercizio delle autorità di pubblica vigilanza (Consob)" e del delitto di "aggiottaggio informativo".

Inoltre, ad alcuni indagati era stato contestato anche il reato di "dichiarazione fraudolenta mediante l'uso di fatture per operazioni inesistenti, essendo emerso secondo i pm come Juventus abbia corrisposto ad agenti somme per prestazioni che non hanno trovato riscontro e che pertanto sono considerate inesistenti con contestuale danno all'Erario per indebita detrazione di IVA".  

Le indagini della Procura di Torino sono state condotte da un pool di magistrati del Gruppo di Diritto Penale dell'Economia, composto dai sostituti procuratori Ciro Santoriello e Mario Bendoni e dal procuratore aggiunto Marco Gianoglio. Sempre come riporta Il Corriere dello Sport, secondo i pm "le operazioni di scambio, che, non generano flussi finanziari di sorta, risultano, concluse a valori stabiliti dalle parti in modo arbitrario e con lo scopo di far fronte alle necessità di bilancio del momento: tali operazioni sono state ritenute fittizie". "Le plusvalenze - continua - da queste generate, sono state rivisitate secondo i principi contabili internazionali, cui Juventus Fc, quale società quotata, deve comunque attenersi".

Ma non è finita. Sotto la lente degli inquirenti sono finite anche le ormai note manovre stipendi. La prima di marzo 2020, soprattutto la seconda manovra "avente ad oggetto accordi individuali di riduzione stipendiale per le mensilità marzo-giugno 2021, con contestuale integrazione, subordinata alla permanenza del calciatore interessato a una certa data, va osservato come a seguito di perquisizione sono state rinvenute e sequestrate, al di fuori della sede sociale, scritture private contenti l'impegno incondizionato della società al pagamento degli stipendi oggetto di riduzione anche in caso di trasferimento del calciatore e pertanto di contenuto contrario a quanto risultante dai contratti depositati presso la Lega". La consulenza tecnica contabile ha infine consentito di valutare l'impatto sui bilanci approvati