Qatar 2022, dal calcio alla politica: sequestrate le maglie per i diritti delle donne ai tifosi dell’Iran
Gli steward dell'Ahmad Ali bin Stadium hanno requisito le maglie con la scritta “Woman Life Freedom” ai supporter iraniani
In Qatar si giocano due Mondiali. Uno di calcio e uno di politica. Il secondo, al momento, fa più notizia. Anche rispetto alle sorprendenti sconfitte di Argentina e Germania. Dopo la “minaccia” di ammonizione ai capitani delle Nazionali che intendono indossare la fascia arcobaleno, ai tifosi dell’Iran, prima della sfida col Galles (poi vinta 2-0), sono state sequestrate le magliette con la scritta “Woman Life Freedom” per i diritti delle donne a Teheran.
Qatar 2022, dal calcio alla politica: sequestrate le maglie per i diritti delle donne ai tifosi dell’Iran
Il match del secondo turno della fase a gironi del Mondiale, per l’Iran, coincideva con la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Azmoun e compagni non potevano esporsi più di quanto abbiano fatto sinora (nella prima partita non avevano cantato l’inno nazionale), mentre decine di tifosi iraniani hanno indossato la maglietta con la scritta “Woman Life Freedom” sugli spalti dell’Ahmad Ali bin Stadium. Una ragazza, in particolare, portava una t-shirt con il nome di Mahsa Amini, la 22enne morta in circostanze sospette dopo essere stata arrestata dalla polizia iraniana perché non aveva rispettato rispettato l’obbligo di indossare il velo. Le maglie simbolo della protesta per i diritti delle donne in Iran sono state requisite dalle autorità di polizia e dagli addetti alla sicurezza dello stadio. Gli steward, inoltre, hanno sequestrato alcune bandiere.
Qatar 2022, dal calcio alla politica: sequestrate le maglie per i diritti delle donne ai tifosi dell’Iran
Mondiali di calcio. Ma soprattutto di politica. Almeno per l’Iran. Il Team Melli, com’è hiamata la nazionale iraniana, si porta dietro le scorie di tre mesi di terrore. La situazione è precipitata a metà settembre, quando si è diffusa la notizia della morte in carcere di Amini. Il giorno dei suoi funerali, lo scorso 17 settembre, è partita una lunga protesta che col passare delle settimane è costantemente aumentata di intensità. Così come la repressione. Sinora almeno 445 i dimostranti che sono stati uccisi dall’inizio delle proteste, tra i quali 63 minori. La nazionale iraniana si è presentata in Qatar così. I suoi tifosi, pure. E quando hanno manifestato pacificamente sono stati censurati. Questo è il mondiale della politica.