Dazn impedirà la visione contemporanea su due dispositivi con un solo abbonamento: ecco da quando
Dazn colpisce ancora... Dopo i problemi e le proteste, per i consumatori arriva un'altra batosta. Lo anticipa Il Sole 24 Ore
Dazn impedirà la visione contemporanea su due dispositivi di una partita con un solo abbonamento. Lo ha anticipato Il Sole 24 Ore citando fonti proprie. Si prepara una grande novità per gli abbonati alla piattaforma che ha in pancia i diritti della Serie A. La notizia non è ancora stata confermata, ma già in rete gli abbonati hanno qualcosa da ridire.
Da quando Dazn non permetterà di guardare partita nello stesso momento su due dispositivi?
Dazn, un abbonamento per due dispositivi? Presto non sarà più possibile vedere contemporaneamente le partite. Da quando? Sembrerebbe una svolta pronta a entrare in atto in pochissimo tempo, addirittura da metà dicembre. Da quel momento il servizio di streaming DAZN impedirà la visione contemporanea su due dispositivi di una partita con un solo abbonamento. Attualmente questa è una funzione disponibile e inclusa nelle condizioni del servizio. Tra poco insomma, non si potrà più condividere un solo account tra due persone (a meno che non siano collegate alla stessa rete internet). La notizia non è ancora stata confermata, ma già in rete gli abbonati hanno qualcosa da ridire.
Perché non sarà più possibile condividere abbonamento su due dispositivi?
Ma perché Dazn avrebbe deciso di impedire di guardare contemporaneamente una partita su più dispositivi? Si tratterebbe du una azione legata alla diffusione di account pirata, nonché per rispondere alla necessità di aumentare il numero di abbonati alla piattaforma di streaming. Secondo il Sole, si tratta di una decisione legata alla diffusione di account pirata, e anche alla necessità di aumentare il numero degli abbonati. Da dati che circolano all’interno di Dazn si sarebbe riscontrato un 20% di media di utilizzi fraudolenti di questa “doppia utenza contemporanea”.
La mossa, dunque, motiva il Sole 24 Ore, rientra nell’interesse della Lega Serie A e dei presidenti dei club, perché colpirebbe l’utilizzo pirata degli accessi a Dazn e si arresterebbe un fenomeno che, nei fatti, riduce economico e politico il valore dei diritti. Del resto la concurrency, questo il termine tecnico per indicare la visione contemporanea di un programma di un abbonamento streaming su dispositivi diversi, utilizzata anche da Netflix, Disney+ e Spotify, ha dato vita sulla rete anche a piattaforme di distribuzione che si pongono come esempi di sharing economy (che guadagnano con le commissioni) per consentire di condividere con utenti interessati il proprio abbonamento sfruttando la modalità dell'abbonamento “in famiglia”.