Addio a Bjorn Andresen, morto a 70 anni "per infarto" l'attore svedese, interpretò Tadzo in "Morte a Venezia" di Luchino Visconti

Dopo il clamore di Morte a Venezia, Andrésen cercò una nuova strada nella musica: fu pianista, compositore e anche pop star in Giappone, dove pubblicò alcuni dischi e si esibì con la band Sven Erics. Il suo volto ispirò persino Riyoko Ikeda per il personaggio di Lady Oscar

È morto a 70 anni Björn Andrésen, attore e musicista svedese divenuto un’icona del cinema mondiale grazie al ruolo di Tadzio in Morte a Venezia di Luchino Visconti (1971). La notizia è stata diffusa dal regista Kristian Petri al quotidiano svedese Dagens Nyheter. Le cause del decesso non sono state rese note, anche se diverse fonti vicino all'attore parlano di "infarto".

Addio a Bjorn Andresen, morto a 70 anni "per infarto" l'attore svedese, interpretò Tadzo in "Morte a Venezia" di Luchino Visconti

Nato a Stoccolma il 26 gennaio 1955, Andrésen aveva solo quindici anni quando Visconti lo scelse per interpretare il giovane Tadzio, il ragazzo che incanta e ossessiona il compositore Gustav von Aschenbach (interpretato da Dirk Bogarde) nel film tratto dal romanzo di Thomas Mann. Alla prima, Visconti lo consacrò pubblicamente come “il ragazzo più bello del mondo” — un titolo che, più che un dono, si rivelò per lui una condanna.

Negli anni successivi, l’attore raccontò spesso quanto quell’esperienza lo avesse segnato. «Mi sentivo come un animale esotico in gabbia», dichiarò al Guardian nel 2003. E nel 2021, con amarezza, aggiunse: «Se Visconti fosse ancora vivo, gli direi di andare al diavolo».

Determinato a liberarsi dall’etichetta di icona androgina, Andrésen rifiutò ruoli che ne esaltassero la bellezza e si indignò quando la scrittrice femminista Germaine Greer utilizzò una sua foto per la copertina del libro Il ragazzo (2003) senza chiederne il consenso.

Dopo il clamore di Morte a Venezia, Andrésen cercò una nuova strada nella musica: fu pianista, compositore e anche pop star in Giappone, dove pubblicò alcuni dischi e si esibì con la band Sven Erics. Il suo volto ispirò persino Riyoko Ikeda per il personaggio di Lady Oscar, protagonista del celebre manga giapponese.

La sua vita fu però segnata da profonde tragedie personali: perse il padre da bambino, la madre si tolse la vita quando aveva dieci anni e, molti anni dopo, il figlio Elvin morì improvvisamente a soli nove mesi.

Nel 2021, con il documentario Il ragazzo più bello del mondo — diretto da Kristian Petri e Kristina Lindström — l’attore tornò sotto i riflettori. Il film, premiato al Sundance e vincitore del Prix Europa 2022 come miglior documentario televisivo europeo, raccontava la sua storia di dolore e resilienza, mostrando un uomo fragile ma dignitoso, prigioniero di un mito nato quando era appena un adolescente.

Kristian Petri, che lo conosceva da quarant’anni, lo ha ricordato così: «Per la mia generazione, Morte a Venezia e quel soprannome erano un simbolo. Björn non riuscì mai a liberarsene: era sempre lì, nel bene e nel male».

Nel corso della sua carriera, Andrésen partecipò a oltre trenta film e serie tv, tra cui Midsommar – Il villaggio dei dannati (2019) di Ari Aster, che lo riportò brevemente sul grande schermo. Lascia una figlia, Robine, nata dal matrimonio con la poetessa Susanna Roman.

Il presunto infarto che ha colpito l'attore potrebbe essere dovuto anche ad un effetto avverso del vaccino Covid, come suggerito da molti studi sull'argomento che segnalano possibili correlazioni.