20° ROMA FILM FEST, "LA VITA VA COSÌ": il film di Riccardo Milani che fa riflettere con ironia e rispetto
Una storia vera quella che ha ispirato il film, ambientato nella spiaggia di Tueredda, con Abatantuono, Raffaelli, Cucciari e un pastore sardo di 84 anni, Giuseppe Ignazio Loi; voto: 8+
Scritto da Riccardo Milani e Michele Astori, La vita va così arriva in anteprima nazionale alla Festa del Cinema, con interpreti validissimi quali Virginia Raffaele, Diego Abatantuono, Aldo Baglio, Giuseppe Ignazio Loi e Geppi Cucciari.
La produzione è Our Films e Wildside, in associazione con Medusa Film e PiperFilm: non proprio, bisogna dirlo, confrontabile con la nascita, l'evoluzione e il destino di un film indipendente in Italia. La vita va così, però, è valido e assai consigliabile a tutti.
La vita va così è un film della sezione Grand Public alla 20° Festa del Cinema di Roma, direttrice artistica Paola Malanga (15 ottobre – 26 ottobre 2025).
Una scena del film Fonte/credits: 20° ROME FILM FEST-Press material, 2025
TRAMA
Il film inizia con i festeggiamenti di capodanno e il passaggio al nuovo millennio, dunque 25 quasi 26 anni fa. Due famiglie diverse e due contesti sociali opposti vengono mostrati nell'atto di celebrare il 31 dicembre: due realtà, l'una semplice, contenuta e forse più vera, l'altra lussuosa, in grande stile, forse caratterizzata da un'unione famigliare meno profonda. Due destini lontani, dunque, che, però, presto si incrociano, anzi si scontrano. Da Milano passiamo alla straordinaria spiaggia del sud della Sardegna che si chiama Tueredda. Qui, in questa lingua di costa incontaminata, vive l'anziano Efisio Mulas, un pastore solitario, diffidente e scontroso, specie con i ricchi del nord, che divide le sue giornate fra le amate vacche che porta a pascolare e il mare che osserva per ore nei suoi lunghi silenzi, seduto su una seggiolina sulla sabbia. E' la sua vita, la sua certezza, la sua radice, la sua culla affettiva e da lì, lui, non si sposta. Nemmeno per milioni di euro! In una escalation di cifre offerte al rude anziano e di richieste esplicite - non solo del gruppo immobiliare che vuol così prendere possesso della casa dell'uomo e costruire ovunque in zona per puro profitto, ma anche di tutta la piccola comunità del paese in cui vivono il protagonista e sua figlia Francesca (Virginia Raffaele) - miranti a farlo sentire responsabile della gente intorno a lui, Efiso dice più no di un bambino capriccioso, con una determinazione e una resilienza quasi innervosenti, ma, alla fine, commoventi. Giacomo (Diego Abatantuono) è il presidente del potente gruppo immobiliare e Mariano (Aldo Baglio), il suo uomo di fiducia, il capo cantiere, spedito in loco a convincere Efisio alla cessione di quell’ultimo lembo di terra. , Dalla trattativa si passa a un certo punto a una battaglia legale ed è lì che si capisce un personaggio femminile misterioso: si tratta di Giovanna, che è sarda e, soprattutto, una giudice. Efisio non vuole cedere per il forte valore in sè della memoria di chi è venuto prima di lui e afferma che "la vita va così".
NOTE DI REGIA
"Nella realtà l'offerta non fu di 12 milioni di euro, ma un poco minore", ha precisato Riccardo Milani.
"Qui, c'è un uomo che ha il coraggio - valore in cui credo profondamente - di dire di no, ma c'è anche una comunità che si spacca, come spesso accade in Sardegna, nel nostro Paese e forse altrove” ha affermato Milani.
Nia DaCosta Fonte/credits: 20° ROME FILM FEST-Press material, 2025
RECENSIONE
Il film è un successo! il cast funziona perfettamente, a cominciare dal non-attore eppure credibilissimo, Giuseppe Ignazio Loi, per proseguire con due garanzie, come Abatantuono e l'ormai consolidata Virginia Raffaele, e finire con la straordinaria Geppi Cucciari; Geppi ha saputo svestire i panni di conduttrice e, prima ancora, di stand up comedian per vestire, con capacità indubbia, quelli di personaggi e donne di carattere, come in "Diamanti" ("DIAMANTI" (film): Ferzan Ozpetek nel firmamento dei cineasti big brilla con un inno alle donne e alla positività) e qui. La regia non è da meno, anzi è capace di condurre la storia e uniformare gli attori; ciò permette al pubblico di entrare nel film e dimenticarsi degli interpreti.
La storia è vera: il pastore sardo Ovidio Marras, morto 93enne l'anno scorso, passò alla cronaca, non solo nazionale, per aver rigettato le offerte, da parte del gruppo imprenditoriale Sitas, intenzionato a realizzare un resort di lusso nella zona di Capo Malfatano (Teulada) vicino al mare, di vendere il suo terreno. L'anziano vinse quella che fu definita la “battaglia contro il cemento”, salvando uno dei luoghi più belli della Sardegna.
Fa ridere e è sentimentale, seppur non nel senso classico: questo film ti porta a sè con raffinato acume.
USCITA
Il film arriverà in tutte le sale il 23 ottobre 2025. Voto: 8+.