Addio all'attrice spagnola Veronica Echegui, morta a 42 anni per cancro, aveva recitato in 'Lasciati andare' con Toni Servillo e in 'Yo soy la Juani'

Nata a Madrid il 16 giugno 1983, all’anagrafe Verónica Fernández de Echegaray, era discendente del celebre José Echegaray y Eizaguirre, drammaturgo, matematico e Premio Nobel per la Letteratura

Il cinema spagnolo piange la scomparsa di una delle sue interpreti più intense e versatili. Verónica Echegui è morta a 42 anni presso l’Ospedale 12 de Octubre di Madrid, dopo un cancro. La notizia è stata confermata da fonti vicine alla famiglia.

Nata a Madrid il 16 giugno 1983, all’anagrafe Verónica Fernández de Echegaray, era discendente del celebre José Echegaray y Eizaguirre, drammaturgo, matematico e Premio Nobel per la Letteratura. Un’eredità culturale importante, che Verónica ha saputo onorare con una carriera ricca di ruoli complessi, scelte coraggiose e un profondo impegno artistico.

Addio all'attrice spagnola Veronica Echegui, morta a 42 anni per cancro, aveva recitato in 'Lasciati andare' con Toni Servillo e in 'Yo soy la Juani'

Il suo esordio avviene in televisione con piccole parti in serie come Una nueva vida e Paco y Veva, ma nel 2005 si fa notare a teatro con Infierno di Tomaž Pandur, tratto dalla Divina Commedia. Il successo arriva l’anno seguente con Yo soy la Juani di Bigas Luna, che le vale la prima candidatura ai premi Goya come miglior attrice esordiente.

Da quel momento, Echegui colleziona interpretazioni memorabili: Tocar el cielo (2007), El patio de mi cárcel (2008), prodotto da Pedro Almodóvar, La casa de mi padre, Bunny and the Bull, Seis puntos sobre Emma — dove interpreta una giovane non vedente che sogna di diventare madre — fino a Katmandú, un espejo en el cielo di Icíar Bollaín, con cui ottiene una seconda nomination ai Goya nel 2012. Nello stesso anno debutta anche a Hollywood nel thriller La fredda luce del giorno, accanto a Henry Cavill, Sigourney Weaver e Bruce Willis.

Capace di passare con naturalezza dal dramma alla commedia, ha preso parte a film come La gran familia española, Kamikaze, No culpes al karma…, e ha lavorato anche in Italia in Lasciati andare (2017), al fianco di Toni Servillo. È stata inoltre protagonista del thriller internazionale Hunter’s Prayer - In fuga.

Molto attiva anche sul fronte televisivo, ha recitato nella serie britannica Fortitude (2015–2017), nella produzione americana Trust (2018), e nella miniserie Netflix Tre giorni di Natale. Nel 2020 ha ricevuto il Premio Gaudí come miglior attrice non protagonista per L’ofrena, e si è fatta notare anche nella commedia musicale Ballo ballo, ispirata alle canzoni di Raffaella Carrà, ottenendo una nuova candidatura ai Goya.

Tra i suoi lavori più recenti figurano le serie Intimidad (Netflix, 2022), Los pacientes del doctor García (2023) e Amare da morire (2025), produzione Apple TV+ dove ha recitato da protagonista insieme a Joan Amargós. Il suo ultimo film, Justicia artificial (2024), un thriller politico, ha confermato la sua volontà di confrontarsi con temi attuali e impegnati.

Nel 2021 aveva esordito anche alla regia con il cortometraggio Tótem loba, ispirato a esperienze personali e rivisitato in chiave femminista. L’opera, intensa e potente, ha vinto il Premio Goya 2022 come miglior cortometraggio di fiction, consolidando il suo ruolo non solo come attrice, ma anche come voce creativa capace di unire introspezione e denuncia sociale.