"Raoul Bova, i messaggi del ricatto per cui è indagato Monzino: 'Ho i vocali tra te e Martina, posso bloccare tutto, devi farmi un regalo'"

Ad aver girato gli audio e le chat tra Raoul Bova e Martina Ceretti a Fabrizio Corona sarebbe stato l'imprenditore Federico Monzino che ora sarebbe indagato, ma lui nega di aver tentato l’estorsione ai danni dell’attore e afferma: "Sono stato sentito come persona informata sui fatti"

A mandare a Raoul Bova messaggi contenenti un ricatto sarebbe stato Federico Monzino, imprenditore e pr di 29 anni. "Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no? - si legge nel testo dei messaggi arrivati a Bova, di cui si deve ancora capire la provenienza -. Ho dei contenuti fra te e Martina cerretti (con la minuscola e due erre, ndr) che ti farebbero molto male. Capisci tutto questo che diventa di dominio pubblico... Comunque lunedì esce su falsissimo (con la minuscola, ndr), arriva a Corona, ma io posso non fare accadere tutto ciò... se mi vieni incontro blocchiamo tutto e rimane privato. Se poi vuoi essere così gentile e farmi un regalo, dato che ti sto salvando il culo, sta a te". Monzino sarebbe indagato per tentata estorsione, anche se lui lo nega e afferma di essere stato sentito solo "come persona informata sui fatti".

Nel capo d’imputazione, diffuso peraltro da Fabrizio Corona (non indagato ma persona informata sui fatti), a Monzino verrebbe contestato di aver tentato "di costringere l’attore a corrispondere una somma imprecisata, sì da procurarsi l’ingiusto profitto patrimoniale con pari danno per la parte offesa, non riuscendo nel proposito criminoso per cause indipendenti dalla sua volontà".

Monzino è il rampollo della famiglia co-proprietaria del marchi Cranchi Yachts, che ha creato fra l’altro i magazzini Standa, successivamente acquisiti dal Gruppo Fininvest di Silvio Berlusconi. E' un pr conosciuto fra i vip milanesi, appassionato di auto sportive e cavalli.

Raoul Bova, i messaggi del ricatto "di Federico Monzino": "Ho i vocali tra te e Martina"

Federico Monzino è amico della modella Martina Ceretti, presunta amante di Raoul Bova e alla quale l'attore ha inviato un audio che sta facendo il giro del web. "Buongiorno essere speciale, dal sorriso meraviglioso, dagli occhi spaccanti e dai baci meravigliosi, dolci, soavi - afferma Bova nel vocale inviato alla giovane -. Fammi fare un po' il filosofico perché così almeno mi adatto al tuo livello. Cacchio che bello. Sono qui nel letto, mi sto per preparare. Ho fatto già mezz'ora di corsa. Ti volevo dire che sa tutto ancora un po' di te qua, quindi è come se fossi qui. Ti annuso. Fatti sentire durante la giornata. Ma tu che fai? Se sei libera... o se no facciamo direttamente domani, ma non so se resisto. Ti bacio. Ciao, buona giornata, buon risveglio".

Di questo audio e di altre chat è entrato in possesso Federico Monzino, il quale poi avrebbe ricattato Raoul Bova, secondo le accuse.

"Non è il caso che venga fuori uno scandalo sui giornali, no? Per il tuo matrimonio, per la tua immagine, per il tuo presente e futuro lavoro. Altro che don Matteo... ho dei contenuti fra te e Martina cerretti (con la minuscola e due erre, ndr) che ti farebbero molto male. Capisci tutto questo che diventa di dominio pubblico...", si legge nel messaggio ricattatorio che, secondo l'accusa, Monzino avrebbe inviato a Raoul Bova l’11 luglio 2025. L’utenza sarebbe spagnola e intestata a un prestanome.

"Comunque lunedì esce su falsissimo (altra minuscola), arriva a Corona, ma io posso non fare accadere tutto ciò... se mi vieni incontro blocchiamo tutto e rimane privato — si legge ancora nel messaggio considerato dalla Procura un tentativo di ricatto —. Se poi vuoi essere così gentile e farmi un regalo, dato che ti sto salvando il culo, sta a te. Ti evito una cosa pesantissima, dimmi quanto vale non pubblicare tutta quella roba... nelle mani di Fabrizio diventa una puntata di falsissimo... sono in contatto con lui".

Nel capo d’imputazione, diffuso da Fabrizio Corona che non è indagato ma persona informata sui fatti, a Monzino viene contestato di aver tentato "di costringere l’attore a corrispondere una somma imprecisata, sì da procurarsi l’ingiusto profitto patrimoniale con pari danno per la parte offesa, non riuscendo nel proposito criminoso per cause indipendenti dalla sua volontà".

Al centro delle indagini ci sarebbero almeno dieci messaggi ricevuti dall’attore, che li ha letti ma non ha mai risposto non cedendo al ricatto. Prima di rivolgersi all’avvocato David Lecci dello studio Tognozzi, Bova ha sporto denuncia negli uffici della polizia postale di Roma, facendo così scattare l’inchiesta del pm Eliana Dolce prima che il caso scoppiasse con le rivelazioni di Falsissimo dieci giorni più tardi.

Perché Monzino aveva gli audio e le chat fra Raoul Bova e Martina Ceretti

Secondo una prima ricostruzione, sarebbe stato proprio Monzino, di fronte al silenzio di Bova, a girare a Fabrizio Corona audio e messaggi che confermerebbero la relazione fra l’attore e Martina Ceretti, modella romana di 23 anni, ma milanese d’adozione, che dopo lo scandalo è sparita dai social. Relazione ora finita. Ma come ha fatto l'imprenditore ad avere quei contenuti così privati? È stata la ragazza a girare a Monzino i messaggi con l’attore, risalenti a molto tempo prima? L'avrebbe fatto consapevole e inconsapevole del fatto che sarebbero stati usati per tentare un'estorsione? Le sono stati rubati e in questo caso potrebbe essere contestata al pr anche l’accusa di furto e invece di ricettazione a chi ha divulgato i documenti? Oppure ci sono altre persone che hanno fatto da tramite fra i due? Perché?

Le risposte decisive dovrebbero arrivare dall'analisi dei tabulati.

Fabrizio Corona: "File consegnati volontariamente da Federico Monzino e Martina Ceretti per far diventare lei famosa"

Corona ha sostenuto che i files gli "sono stati consegnati volontariamente da Federico Monzino e Martina Ceretti, inviati direttamente sul mio cellulare dal loro computer. Non c’è stata alcuna acquisizione fraudolenta del materiale" che doveva servire, secondo il fotografo, "a far diventare famosa Martina, solo che poi hanno contattato Bova per chiedergli soldi in cambio della mancata pubblicazione, all’interno di Falsissimo. Il tutto avvenuto totalmente a nostra insaputa".