Zelensky a Sanremo, la Rai non ha ancora il testo. Blocco dello scrittore o ghostwriter in difficoltà?

Il discorso del presidente ucraino non è ancora pervenuto alla Rai. Coletta assicura: “L’intervento non salterà”. Ma sale la fibrillazione

Invia-ricevi. Invia-ricevi. Invia-ricevi. “Niente. Non arriva”. C’è da immaginarsi il panico che attanaglia i vertici della Rai. A un giorno scarso dalla serata finale del festival di Sanremo il testo del discorso di Volodymyr Zelensky non c’è ancora. Perché il presidente ucraino non lo spedisce? Ha il blocco dello scrittore?

Che cosa scriverà Zelensky? Chiederà armi? Sanzioni? Elogerà i Cugini di campagna?

Il direttore dell’intrattenimento della Rai, Stefano Coletta, ha assicurato che l’intervento di Zelensky, seppur sotto forma di testo, “non salterà, lo posso dire con certezza,” ma è chiaro che le tempistiche iniziano a essere indicative di serie difficoltà nell’elaborazione del documento. Si sa: il leader dell’Ucraina è più a suo agio quando deve intervenire in videoconferenza, cosa che fa più o meno quotidianamente da quando è iniziata la guerra. Facile, dunque, che Zelensky (o il suo ghostwriter) siano lì, davanti a un foglio bianco, senza sapere esattamente che cosa scrivere. Chiedere ancora armi? Uhm. Invocare ulteriori sanzioni alla Russia? Mah. Elogiare pubblicamente i Cugini di campagna? Forse.

Coletta (Rai): “Avremo presto indicazioni certe”. E se il foglio di Zekensky arrivasse in bianco?

Fonti non ufficiali vicine alla kermesse citate dall’Agi riferiscono che la lettura del testo di Zelensky non sarebbe così certa. E che in ballo ci sarebbe anche la presenza sul palco di una band ucraina. Coletta, però, è tranquillo. “Domani daremo indicazioni certe, siamo in contatto quotidiano con l’ambasciatore ucraino”, ha assicurato. “Non ho mai ricevuto chiamate dalla politica, qui pensiamo solo a fare scalette e a concentrarci sulla parte artistica”. Tornando al testo, Coletta e Amadeus hanno spiegato che “da parte della Rai c’è stata assoluta libertà sulla forma di intervento che il presidente avesse voluto scegliere per intervenire al festival. E la decisione di preferire il testo e non il video, come all’inizio ci era stato comunicato, è stata una scelta del presidente”. Che ora, però, potrebbe essersene pentito.