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Sanremo 2022, vescovo contro Achille Lauro: "Ha profanato il battesimo", la polemica

Polemica per la prima di Sanremo 2022. Il vescovo della cittadina ligure si è scagliato contro Achille Lauro per aver "profanato il battesimo" durante la sua esibizione al Festival

02 Febbraio 2022

Achille Lauro, Sanremo 2022

Fonte: LaPresse

É bastata una serata di Sanremo 2022 perché ci fosse una polemica, che ha visto coinvolti il vescovo della città contro Achille Lauro. Come ogni anno, al Festival di Sanremo non mancano mai musica, meme e polemiche. Questa volta è stato il turno di Achille Lauro che, durante la sua esibizione, ha inscenato un battesimo toccando la sensibilità del vescovo di Sanremo. "La Rai non può permetterlo", sono stati "profanati segni sacri", ha detto.

Sanremo 2022, il vescovo della città contro Achille Lauro

Achille Lauro è finito nell'occhio del ciclone per aver "profanato segni sacri" quali il battesimo, inscenato nella sua esibizione in apertura a Sanremo 2022. Il vescovo della cittadina ligure si è scagliato contro il cantante, rimproverando anche la Rai di aver permesso di compromettere il carattere sacro della cerimonia.

"Una triste apertura del Festival della Canzone Italiana 2022 ha purtroppo confermato la brutta piega che, ormai da tempo, ha preso questo evento canoro e, in generale, il mondo dello spettacolo, servizio pubblico compreso." Sono le parole scritte dal mons. Antonio Suetta sul sito della diocesi.

Il vescovo afferma che la "penosa esibizione del primo cantante ancora una volta ha deriso e profanato i segni sacri della fede cattolica evocando il gesto del Battesimo in un contesto insulso e dissacrante." Continua, sottolineando anche il che il titolo del brano Domenica: "Il brano, nel contesto di un coro gospel, alludeva al giorno del Signore, celebrato dai cristiani come giorno della fede e della risurrezione, collocandolo in un ambiente di parole, di atteggiamento e di gesti, non soltanto offensivi per la religione, ma prima ancora per la dignità dell’uomo".

Vescovo di Sanremo contro Achille Lauro: la polemica

Il vescovo di Sanremo si rivolge alla Rai, rimproverando al canale di aver permesso tale profanazione. "Non stupisce peraltro che la drammatica povertà artistica ricorra costantemente a mezzi di fortuna per far parlare del personaggio e della manifestazione nel suo complesso." Il mons. ammette di essere stato "indeciso se intervenire o meno", perché pensava "che fosse conveniente non dare ulteriore evidenza a tanto indecoroso scempi".

"Ho ritenuto - continua - che sia più necessario dare voce a tante persone credenti, umili e buone, offese nei valori più cari per protestare contro attacchi continui e ignobili alla fede; ho ritenuto doveroso denunciare ancora una volta come il servizio pubblico non possa e non debba permettere situazioni del genere, sperando ancora che, a livello istituzionale, qualcuno intervenga; ho ritenuto affermare con chiarezza che non ci si può dichiarare cattolici credenti e poi avallare ed organizzare simili esibizioni; ho ritenuto infine che sia importante e urgente arginare la grave deriva educativa che minaccia soprattutto i più giovani con l’ostentazione di modelli inadeguati".

Il vescovo si dice "consapevole" che la sua contestazione "troverà scarsa eco nel mondo mediatico dominato dal pensiero unico", ma "sono ancora più certo che raggiungerà cuori puliti e coraggiosi, capaci di reagire nella quotidianità della vita ad aggressioni così dilaganti e velenose". "Soprattutto sono convinto di dover compiere il mio dovere di pastore affinché il popolo cristiano, affidato anche alla mia cura, non patisca scandalo da un silenzio interpretato come indifferenza o, peggio ancora, acquiescenza. Vero è, come dice il proverbio, che 'raglio d’asino non sale al cielo', ma stimo opportuno sollecitare le coscienze ad una seria riflessione e i credenti al dovere della riparazione nella preghiera, nella buona testimonianza della vita e nella coraggiosa denuncia", conclude la nota.

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