24 Gennaio 2024
“Riconciliare gli obiettivi di sicurezza energetica e climatica: il caso dell’Italia”, ripercorre i cambiamenti nella politica energetica e climatica italiana
Analizzare le possibili soluzioni per l’Italia per bilanciare sicurezza energetica e obiettivi climatici riducendo le emissioni di metano e guardando al futuro dell’idrogeno. Questi i temi al centro del rapporto presentato oggi dall’Istituto Affari Internazionali (IAI) in collaborazione con Environmental Defense Fund Europe (EDFE), organizzazione internazionale impegnata nel creare soluzioni trasformative per i problemi ambientali più gravi.
La crisi energetica ha messo al centro dell’agenda di molti Paesi il tema della transizione sostenibile come via per aumentare la sicurezza energetica e, allo stesso tempo, ridurre la dipendenza dalle fonti fossili. L’Italia, in particolare, negli ultimi due anni ha dovuto fare i conti con la sua dipendenza dal gas che rappresentava il 50% della generazione elettrica del Paese nel 2021, in netto aumento rispetto al 37% del 2000.
Il rapporto, dal titolo “Riconciliare gli obiettivi di sicurezza energetica e climatica: il caso dell’Italia”, ripercorre i cambiamenti nella politica energetica e climatica italiana fornendo raccomandazioni per migliorare la gestione delle risorse e diversificare le fonti energetiche includendo anche l’idrogeno. Lo studio evidenzia, inoltre, la necessità cruciale di ridurre le emissioni di metano come elemento chiave per la transizione energetica del Paese ed essenziale per garantire un approvvigionamento energetico stabile e sostenibile.
“Il metano rappresenta il secondo maggior responsabile del riscaldamento globale, con un potenziale climalterante di oltre 80 volte superiore a quello dell'anidride carbonica nei primi 20 anni dopo la sua immissione nell'atmosfera”, ha dichiarato Flavia Sollazzo, Senior Director EU Transition Energy di EDFE. “Per l’Italia, incoraggiare la riduzione delle emissioni di metano è un modo per coniugare la necessità della transizione energetica con le preoccupazioni sulla sicurezza degli approvvigionamenti. Le tecnologie per farlo esistono e sono facili da applicare. In questo modo sarebbe possibile per il Paese avvicinarsi agli obiettivi climatici e aumentare allo stesso tempo la liquidità del mercato immettendo più gas nella rete e diminuendo le importazioni”.
“L’idrogeno può certamente contribuire alla decarbonizzazione, soprattutto in quei settori dove altre tecnologie e soluzioni non sono praticabili. In tal senso, l’idrogeno può essere utilizzato soprattutto nell’industria e nel trasporto pesante” ha dichiarato Pier Paolo Raimondi, ricercatore dell’Istituto Affari Internazionali. “L’esigenza di decarbonizzare rapidamente si unisce alla necessità di creare nuove partnership coi paesi nordafricani, dando vita a importanti opportunità per lo sviluppo dell’idrogeno. Tuttavia, è necessario per l’Italia promuovere un uso e uno sviluppo sostenibile dell’idrogeno insieme ai propri partner euro-mediterranei in modo da garantire il raggiungimento degli obiettivi climatici e lo sviluppo socioeconomico per i paesi nordafricani. Questa strategia permetterebbe una maggiore integrazione euromediterranea."
Una delle principali organizzazioni internazionali senza scopo di lucro, Environmental Defense Fund Europe crea soluzioni trasformative per i problemi ambientali più gravi. Per farlo, EDFE collega scienza, economia, legge e partnership innovative con il settore privato. Con oltre 3 milioni di membri e attivisti e uffici negli Stati Uniti, nell'Unione Europea, in Cina, India, Messico e Indonesia, scienziati, economisti, avvocati ed esperti di politica lavorano in 28 Paesi e in tutta l'Unione europea per trasformare le nostre soluzioni in azioni.
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