Giornata mondiale dell'ambiente 2023, tre parole d'ordine: riciclo, riuso, riduzione. Ma per molti è tutta "ipocrisia"
Sabato 3 giugno 2023 si è concluso l'International Negotiating Committee (INC) al quale hanno partecipato 175 paesi, i quali hanno approvato la realizzazione di una bozza di accordo sull'abbattimento della plastica che sarà esaminata novembre a Nairobi
Si celebra oggi, lunedì 5 giugno 2023, la giornata mondiale dell'ambiente 2023. Lo slogan: "Elimina l'inquinamento della plastica”. Le parole d'ordine: riciclo, riuso e riduzione. Questa giornata è stata istituita dalle Nazioni Unite 50 anni fa, il 5 giugno 1973, e come ogni anno sono state parecchie le polemiche attorno a questa giornata. Molti, infatti, accusano i promotori di "un modo verde e pulito" di ipocrisia, di far pagare lo scotto del "cambiamento climatico" solo ai meno abbietti. D'altra parte, infatti, i leader di tutto il mondo continuano a usare aerei privati ultra inquinati per i loro spostamenti, anche quando vanno a incontri per il clima. Secondo molti, poi, (come per esempio il premio Nobel della Fisica Carlo Rubbia) il "cambiamento climatico non esiste".
Giornata mondiale dell'ambiente 2023
Sabato 3 giungo 2023 si è intanto chiuso l'International Negotiating Committee (INC), dove sono stati presenti 175 paesi che hanno approvato la realizzazione di una bozza di accordo sull'abbattimento della plastica che sarà esaminata il prossimo novembre a Nairobi. L'obiettivo dichiarato è quello di arrivare a un trattato finale entro il 2024.
Ogni anno l'umanità produce circa 430 milioni di tonnellate di plastica, metà delle quali progettate per essere utilizzate una sola volta. Di questi, meno del 10% viene riciclato, ricorda l'Onu, aggiungendo che si stima che ogni anno 19-23 milioni di tonnellate finiscano nei laghi, nei fiumi e nei mari, quasi quanto il peso di 2.200 torri Eiffel tutte insieme. Se non si agisce presto, purtroppo, la produzione annua di plastica potrebbe triplicare entro il 2060.
Giornata mondiale dell'ambiente 2023, le tre "r"
Ogni persona consuma circa 50.000 particelle di plastica all'anno (molte di più se si considera l'inalazione) e i danni per specie e salute umana sono (quasi) irreversibili. La plastica, infatti, si trova ovunque: nei mari, nella terra, sulle montagne. L'inquinamento da plastica in Natura - ha spiegato il Wwf - ha superato il "limite planetario" (Planetary boundary), oltre il quale non c'è più la sicurezza che gli ecosistemi garantiscano condizioni favorevoli alla vita.
L'inquinamento potrebbe essere ridotto dell'80% entro il 2040 se i Paesi e le aziende effettuassero molti cambiamenti politici e di mercato utilizzando le tecnologie esistenti, ha rilevato l'Unep nell'ultimo rapporto dal titolo “Chiudere il rubinetto: come il mondo può mettere fine all'inquinamento da plastica e creare un'economia circolare”,
Il rapporto indica soluzioni basate sulle 3 R: riuso (consentirebbe di avere un taglio del 30% dell'inquinamento nei prossimi 17 anni); riciclo (per un'ulteriore 20% in meno e fino al 50% eliminando i sussidi ai combustibili fossili e rafforzando le linee guida per migliorare la riciclabilità) e riorientando la produzione (il 17% in meno usando materiali alternativi).