11 Novembre 2022
Dopo quasi due anni di revisioni e tentennamenti, il nuovo regolamento europeo Euro 7 sui limiti alle emissioni delle automobili è stato finalmente promulgato. Il regolamento prende di mira una serie di elementi inquinanti non solo nel consumo, ma anche nei pneumatici e nei freni. La grande novità è che riguarderà anche le auto elettriche, risultando quindi indipendente dalla tipologia di consumo: questo perché l'Unione Europea ha già impostato per il 2035 la scadenza per l'eliminazione del 100% delle emissioni di anidride carbonica. Il regolamento entrerà a vigore nel 2025 per le auto e nel 2027 per i mezzi pesanti, ma l'industria avverte: porterà a un pesante prezzo da pagare.
Al centro del regolamento la lotta agli gli ossidi di azoto - NOx -o il particolato. Una riforma, dunque, tutta contro l'azoto, e non contro le emissioni di anidride carbonica, che sono già oggetto della deadline del 2035.
La grande novità del regolamento è l'estensione della sua applicazione. Non riguarderà solo auto e camion, ma anche i mezzi pubblici, come gli autobus. Dal momento che vuole limitare l'utilizzo di elementi inquinanti anche per le componenti, riguarderà in modo cruciale qualsiasi tipologia di motore, anche quelli elettrici.
Le associazioni industriali del mondo dell'automobile hanno già espresso forti scetticismi sulla riforma. Non solo vi sarà un aumento dei prezzi delle auto (stimato dalla Commissione Europea a 150 euro per le auto e 2600 per i mezzi pesanti), ma la stringente regolazione delle emissioni di azoto del Diesel comporterà forti difficoltà in questo settore. Secondo Martin Lundstedt, ceo del Gruppo Volvo e presidente del consiglio di amministrazione dei veicoli commerciali di Acea, Euro7 "Non fa bene al clima, non fa bene alla salute delle persone e non fa bene al settore". L'industria afferma che il regolamento non dà tempi di transizione realistici, e dubita anche dell'efficacia ambientale: il rischio è che la lotta all'azoto renda in realtà più lento l'abbattimento delle emissioni di anidride carbonica.
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