19 Ottobre 2022
Credits: Marco Fioretti
L’impegno sostenibile di Ariston si riflette nell’adesione al progetto AMPlification a fianco della Onlus Worldrise, fondata dall’autrice tv, biologa marina e divulgatrice Mariasole Bianco, per la salvaguardia delle Aree Marine Protette italiane. Il progetto parte dalla Sardegna (Capo Testa – Punta Falcone), passando poi per la Liguria (Bergeggi), arrivando alle Marche (Costa del Piceno).
Nella corsa alla transizione ecologica, oggi più che mai, l’unione fa la forza. Con il progetto AMPlification viviamo con mano il significato di condivisione di diverse esperienze e realtà differenti dal pubblico al privato, passando per l’associazionismo, tutte unite da un unico obiettivo: sensibilizzare le comunità locali rispetto alla salvaguardia dell’ecosistema circostante e della biodiversità marina, ricordando il ruolo delle aree marine protette in grado di portare benefici non solo ambientali ma anche economico-sociali.
Lo scorso 14 ottobre presso la sala consiliare del Comune di Santa Teresa di Gallura è stato presentato il progetto AMPlification che vede lo sviluppo di una forte partnership tra la onlus Worldrise, fondata dalla biologa, autrice tv e divulgatrice scientifica Mariasole Bianco, l’azienda italiana Ariston e le istituzioni locali, rappresentate da Sandra Careddu, assessore all’Ambiente del comune sardo: “Questo è uno dei tanti incontri che in collaborazione con Worldrise abbiamo intenzione di portare avanti per la promozione dell'Area Marina, soprattutto per portare un messaggio di sensibilizzazione e informazione riguardo una fruizione più sostenibile del nostro ambiente e di tutto il nostro territorio” ha spiegato.
Una collaborazione quella tra Ariston e Worldrise Onlus avviata già lo scorso anno con il progetto speciale “Oceano e Clima”. Quest’anno, aderendo al progetto AMPlification, l’azienda contribuisce alla sensibilizzazione delle persone circa l’importanza delle Aree Marine Protette (AMP) sul territorio nazionale, ossia quei tratti di mare in cui la biodiversità è tutelata in un’ottica di sviluppo sostenibile.
Credits: Marco Fioretti
Il nuovo progetto ha preso il via il 15 ottobre nell’AMP di Capo Testa – Punta Falcone, a Santa Teresa di Gallura, in Sardegna, con attività di biopasseggiata e pulizia delle spiagge. Proseguirà fino a fine anno con due appuntamenti speciali (il 26 novembre nell’AMP di Bergeggi e il 17 dicembre nell’AMP di Costa del Piceno), con attività volte alla conoscenza della ricchezza biologica che popola questi tratti di mare e l’importanza della loro tutela.
Nello specifico l'area marina di Capo Testa e Punta Falcone risulta essere molto giovane, come spiega l'architetto Lorenzo Lutzoni, Gestore dell'intera area, che in sede consiliare ha approfondito la sua conformazione: "L’Area Marina è molto estesa e va a tutelare quasi tutta la superficie a mare del comune di Santa Teresa ed è principalmente istituita con quattro zone: una zona A che è la zona di protezione integrale; una zona Bs che non ha lo stesso grado di tutela della zona A ma in cui si protegge la biodiversità marina, vietando la pesca; la maggior parte delle attività, a parte la pesca subacquea, sono consentite nella zona C e nella zona D dell'area marina." fa sapere Lutzoni.
Chi meglio della biologa, divulgatrice scientifica e autrice tv, Mariasole Bianco poteva raccontare e valorizzare le potenzialità di un modo come quello delle Aree Marine Protette, in grado di portare benefici per le comunità locali.
"Se ci rendiamo conto proprio attraverso la sensibilizzazione che siamo parte del problema, possiamo giocare un ruolo fondamentale per veicolare una soluzione. Abbiamo ancora un piccolo margine di tempo per cambiare rotta e abbiamo una grandissima alleata che è la natura stessa. La natura ha un enorme potere rigenerativo se gli lasciamo gli spazi per farlo" racconta durante l'incontro con la comunità locale sarda.
La domanda nasce spontanea, come facciamo a lasciare questi spazi, come le aree marine protette, liberi di esprimersi?
Credits: Marco Fioretti (nella foto Mariasole Bianco)
"Attraverso l'istituzione di aree protette che funzionano in mare, esattamente come facciamo con i parchi sulla terraferma. Sono delle aree dove la biodiversità viene tutelata, ma allo stesso tempo, se correttamente gestite, diventano un importantissimo volano di sviluppo economico e sociale per la popolazione locale. - ha continuato Mariasole Bianco - La comunità scientifica internazionale ha parlato chiaro, dobbiamo proteggere almeno il 30% dell'Oceano entro il 2030, se vogliamo salvaguardarne funzionalità, produttività e diversità. Quando parlo di funzionalità parlo dell'ossigeno che respiriamo. Quando parlo di produttività, parlo del pesce e del cibo che mangiamo e quando parlo di biodiversità parlo del patrimonio genetico del nostro pianeta, la nostra vera ricchezza. Quindi salvaguardare il nostro oceano vuol dire salvaguardare il futuro dell'umanità"
Da qui l'idea di lanciare AMPlification, un progetto nato e pensato per amplificare tutti i benefici delle Aree Marine protette perché purtroppo non solo ve ne sono poche istituite, ma la maggior parte delle persone non sa neanche che cosa esse rappresentano. Proprio per questo c'è bisogno di un impegno corale e uno sforzo comunitario fa sapere Mariasole Bianco: "Questo è solo l'inizio, perché vogliamo instaurare con l'area marina protetta e Ariston un rapporto sul lungo termine che vuole proprio fare i primi passi verso un percorso condiviso di collaborazione che può portare anche a tanti altri progetti. Perché ognuno, istituzioni, settore privato, terzo settore, ha un ruolo fondamentale da giocare e possiamo raggiungere questo meraviglioso tentativo solo se lavoriamo insieme".
Mario Salari, Head of Italy di Ariston, sembra avere le idee chiare sul percorso fatto dall'azienda in questi anni e la strada ancora da percorrere per far si che l’impegno green non sia relegato semplicemente a specifici progetti, ma entri a far parte delle logiche strategiche aziendali, in un discorso di condivisione di know how e esperienze.
"L'ambiente domestico residenziale impatta per quasi il 40% sulla produzione di CO2. Una problematica che abbiamo ripreso nella campagna dello scorso anno "Un mondo più sostenibile inizia a casa tua" dove abbiamo evidenziato questo parallelismo tra l'ambiente e i comportamenti che abbiamo nella nostra casa.
Abbiamo deciso di sposare questa collaborazione con Worldrise lo scorso anno con la campagna “Oceano e clima” con l’obiettivo di raggiungere il 30% di aree protette entro il 2030, proprio perché il mare è fondamentale in tutto quello che è lo scenario primario che ci attende nei prossimi anni" - ha spiegato durante l'incontro presso il Comune di Santa Teresa di Gallura.
"Nel 2017 abbiamo realizzato, in collaborazione con l'Università di Copenaghen, un avamposto, una casa altamente efficiente in Groenlandia, dove ci sono degli scienziati che lavorano per analizzare i cambiamenti climatici attraverso lo studio di questi ghiacci, in un ambiente veramente estremo. E questo permette loro di poter lavorare per molta parte dell'anno, cosa che non potevano fare per condizioni climatiche" ha aggiunto.
Un impegno che nasce da lontano e che, insieme ad altre iniziative, permette di monitorare quello che come industria, come azienda che produce soluzioni tecnologiche, può essere fatto dandosi obiettivi non solo di comunicazione ma di impatto ambientale attraverso i prodotti, chiamati ad essere più efficienti.
Già nel 2021 più del 70% del fatturato di Ariston è stato realizzato con prodotti altamente efficienti e rinnovabili, contribuendo alla riduzione di circa 1.000.000 di tonnellate di CO2 negli ultimi tre anni.
Credits: Marco Fioretti (nella foto da sx: l'Arch. Lorenzo Lutzoni, Mariasole Bianco, Mario Salari - Head of Italy Ariston)
Quando si parla di transizione ecologica è importante volgere uno sguardo importante quindi al ruolo del settore privato. I numeri parlano chiaro, solo il sostegno delle istituzioni non basta per portare avanti gli innumerevoli progetti di tutela ambientale. Se si pensa che il budget destinato a tutte le 32 aree marine protette in Italia è di 4 milioni €, inutile dire quanto sia necessaria l'unione di più forze. E' vero però che la spinta deve arrivare anche dall'ambiente domestico e dai propri comportamenti.
Mario Salari ha ribadito più volte l'importanza del luogo domestico, come base da cui partire per un discorso sostenibile, perché di fatto tutti i comportamenti che utilizziamo all'interno delle nostre abitazioni hanno un impatto diretto anche sull'ecosistema marino e il mondo naturale che ci circonda.
"In Italia abbiamo un parco installato di prodotti per la produzione e il riscaldamento molto vecchi che andrebbe sostituito il più velocemente possibile, perché già facendo questo si potrebbe realizzare obiettivi importantissimi" - ha spiegato.
"Come Ariston abbiamo lanciato prodotti innovativi, come le pompe di calore innovative con nuovi gas ecologici, caldaie efficienti capaci di dialogare a distanza tramite la connettività, e in grado di lavorare con gas verdi, come gas metano o idrogeno. Un elemento che è un asset fondamentale in questa transizione ecologica, che ci permetterà di efficientare maggiormente quello che già oggi abbiamo."
Quindi serve sicuramente una strategia che parta sia dall’educazione e sia dalla partecipazione a questi progetti, per far conoscere e poi sostanziarli con delle tecnologie che ci possano permettere di ottimizzare tutti quelli che sono i consumi inerenti il nostro comfort, il nostro benessere".
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