Vaccini, la denuncia di operatori sanitari Usa: "Nei moduli di consenso ospedalieri parola 'vaccini' sparisce e diventa 'terapia biogenica'"
Un whistleblower denuncia moduli di consenso “opachi”, in cui le varie vaccinazioni non sono nominate espressamente, ma vengono battezzate come "sostanze biogeniche o biologiche"
Diversi operatori sanitari americani hanno denunciato negli ultimi giorni che nei moduli di consenso al trattamento ospedalieri, i vaccini di vario tipo non siano più menzionati chiaramente, ma che la parola 'vaccino' sia sostituita da espressioni come "cure o sostanze biogeniche o biologiche".
Vaccini, la denuncia di operatori sanitari Usa: "Nei moduli di consenso ospedalieri parola 'vaccini' sparisce e diventa 'terapia biogenica'"
Un informatore anonimo proveniente dal sistema ospedaliero statunitense ha lanciato un avvertimento che sta alimentando timori e discussioni: secondo la sua denuncia, in diversi moduli di consenso medico sarebbe scomparso il termine “vaccino”, sostituito da categorie più ampie come “biologici” o “biogenici”. Una scelta lessicale che, secondo il whistleblower, potrebbe permettere la somministrazione di vaccini e altri prodotti biologici ai pazienti senza un consenso esplicito, soprattutto quando si trovano incoscienti o sotto anestesia.
Il timore, riferisce l’insider, è che la firma del modulo autorizzerebbe il personale sanitario a utilizzare un’ampia gamma di terapie approvate come “prodotti biologici”: vaccini, anticorpi monoclonali, terapie cellulari, plasma, fattori di crescita, proteine ricombinanti e altre categorie previste dalla regolamentazione Fda. "Una volta firmato – ha sostenuto – il paziente potrebbe non sapere cosa gli viene somministrato".
Tuttavia, diversi esperti di diritto sanitario e consenso informato invitano alla prudenza: il termine “biologics” è effettivamente utilizzato da anni nella normativa statunitense per indicare una macro-categoria di prodotti complessi basati su organismi viventi o loro componenti. L’uso di questa terminologia nei moduli, spiegano, non sostituisce né elimina il consenso esplicito per vaccini o procedure non urgenti, che rimane obbligatorio sia legalmente sia eticamente.
Il nodo centrale riguarda la chiarezza: alcuni moduli potrebbero effettivamente risultare poco comprensibili per i pazienti. Gli esperti ricordano che un consenso valido richiede un linguaggio comprensibile, informazioni esplicite e la possibilità di rifiutare trattamenti non necessari.
Nonostante ciò, l’allarme riporta al centro un tema reale: la necessità di moduli più trasparenti, di tempo adeguato per leggerli e della consapevolezza del paziente di poter sempre limitare il proprio consenso.