Vaccino Covid, "errori ed omissioni, sieri non efficaci e morti causate da effetti avversi” - il WORKING PAPER dell'Università di Firenze
Un working paper dell'Università di Firenze dal nome "L'informazione statistica sui vaccini anti-COVID-19. Il caso Italia tra errori, mistificazioni e omissioni"pone l'attenzione sugli errori di metodo in Italia sulla "pandemia"
Un working paper dell'Università di Firenze dal nome "L'informazione statistica sui vaccini anti-COVID-19. Il caso Italia tra errori, mistificazioni e omissioni" di Michela Baccini, Alessandro Bagnato, Paolo Bellavite, Bruno Cheli, Alberto Donzelli, Rachele Foschi, Mario Gregori e Giovanni Trambusti pone l'attenzione sugli errori di metodo sul Covid e sul vaccino Covid in Italia. A partire dall'efficacia e dalla sicurezza dei vaccini. "In taluni casi si è omesso di far conoscere dati di fondamentale importanza ai fini di certe valutazioni, mentre in altri si è assistito a un utilizzo platealmente fuorviante dei dati stessi. Benché la maggior parte di questa cattiva comunicazione abbia riguardato gli organi di stampa, le responsabilità più gravi sono probabilmente da attribuire ai soggetti istituzionali preposti alla produzione e divulgazione dei dati sanitari".
Vaccino Covid, "tra errori e omissioni: dall'efficacia del siero al nesso causale sui decessi" - il WORKING PAPER dell'Università di Firenze
In questo working paper sono presenti diversi paragrafi:
Nel paragrafo 2 si analizzano approfonditamente le diverse modalità di misurazione dell’efficacia dei vaccini anti-COVID-19, illustrando come queste possano condurre a valutazioni e interpretazioni dell’efficacia sensibilmente diverse
Nel paragrafo 3, invece, ci si concentra sul criterio "dei 14 giorni" adottato dall’ISS durante la fase di vaccinazione di massa, spiegando come lo spostamento dei casi intercorsi entro quattordici giorni dal gruppo dei vaccinati a quello dei non vaccinati introduca un bias rilevante
Nel paragrafo 4 si mette in luce l’assenza di evidenze solide a supporto della capacità dei vaccini anti-COVID-19 di bloccare la trasmissione e si discute l’infondatezza scientifica delle politiche basate sul green pass
Nel paragrafo 5 si esamina la vigilanza sui vaccini anti-COVID-19, confrontando il sistema di farmacovigilanza passiva (con riferimento ai report AIFA) con i dati provenienti da studi clinici randomizzati o da sistemi di sorveglianza attiva, evidenziando discrepanze e possibili sottovalutazioni degli eventi avversi.
Nel paragrafo 6, viene illustrato l’algoritmo dell’OMS per la valutazione del nesso di causalità tra vaccino e decesso: si descrivono i criteri utilizzati da AIFA per classificare i casi come correlabili, non correlabili, indeterminati o non classificabili, e se ne discutono i limiti pratici.
Nel paragrafo 7 si illustrano gli errori commessi da AIFA nel confronto tra decessi attesi e osservati dopo la vaccinazione
Nel paragrafo 8 si accenna alla pessima qualità dei dati sulla mortalità dei vaccinati forniti dal Ministero della Salute in esecuzione della sentenza n. 12013/2023 del TAR del Lazio
Nel paragrafo 9 si segnala l’omissione nei confronti del pubblico di informazioni rilevanti riguardo ai potenziali rischi dei vaccini
Il paragrafo 10 presenta alcuni esempi di grafici e infografiche prodotti da soggetti istituzionali che risultano errati o fuorvianti per il pubblico
Il paragrafo 11 raccoglie le conclusioni, sintetizzando le principali criticità metodologiche, di trasparenza e di comunicazione emerse dall’analisi e richiamando l’attenzione sulla necessità di rigore metodologico, chiarezza informativa e integrità comunicativa nell’ambito delle decisioni di salute pubblica.
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