10 Maggio 2025
Bambini malformati a causa della Talidomide
La talidomide è un farmaco che ha avuto un tragico impatto nella storia della medicina e della farmacovigilanza, causando gravi malformazioni nei bambini nati da madri che lo avevano assunto durante la gravidanza. Fu introdotto alla fine degli anni '50 e inizialmente veniva usato come sedativo, anti-nausea e ipnotico, ma si dimostrò teratogeno, ovvero in grado di causare gravi alterazioni congenite dello sviluppo degli arti, ovvero amelia (assenza degli arti) o vari gradi di focomelia (riduzione delle ossa lunghe degli arti).
Il farmaco mutagene, fu ritirato dal mercato solo alla fine del 1961, dopo essere stato diffuso in cinquanta paesi sotto quaranta nomi commerciali diversi, fra cui Contergan e Distaval. In Italia il ritiro fu tardivo, nonostante le evidenti malformazioni, e avvenne solo nel settembre 1962.
Oggi la talidomide viene utilizzata per trattare altre malattie, come la lebbra, il mieloma multiplo, l'AIDS e altre condizioni.
Il farmaco fu introdotto sul mercato nel 1956 dalla casa farmaceutica tedesca Chemie Grünenthal e veniva inizialmente promosso come un sedativo sicuro, efficace contro l'insonnia e le nausee in gravidanza. Tuttavia, la sua assunzione durante la gestazione, provocò migliaia di malformazioni ai feti.
Tra la fine degli anni '50 e l'inizio degli anni '60, si registrò un aumento anomalo di neonati con malformazioni congenite, tra cui amelia (assenza degli arti), focomelia (riduzione delle ossa lunghe degli arti), emimelia e micromelia, effetti talvolta più a carico degli arti superiori che quelli inferiori, nella maggior parte dei casi bilateralmente, pur con gradi differenti. Studi epidemiologici condotti dal pediatra tedesco Widukind Lenz e dal medico australiano William McBride nel 1961 confermarono la correlazione tra l'assunzione di talidomide in gravidanza e queste anomalie fetali.
Prodotto in forma di racemo, venne ritirato dal commercio solo alla fine del 1961 dopo la scoperta della teratogenicità di uno dei suoi enantiomeri: le donne trattate con talidomide davano alla luce neonati con gravi alterazioni congenite dello sviluppo degli arti.
A livello globale, si stima che oltre 10.000 bambini siano nati con malformazioni a causa dell'assunzione di talidomide durante la gravidanza. In Italia, le vittime sono state riconosciute solo nel 2005, quando lo Stato ha iniziato a riconoscere un'indennità mensile alle persone nate tra il 1959 e il 1965 affette da malformazioni compatibili con la sindrome da talidomide. Nel 2016, la legge è stata estesa anche ai nati nel 1958 e nel 1966.
Oggi la Talidomide è utilizzata in ambito medico per trattare alcune condizioni specifiche, come il mieloma multiplo, le malattie infiammatorie croniche intestinali, l'AIDS e la lebbra.
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