Malore improvviso per il virologo Pregliasco: il karma? Ma no, sarà il destino, sarà la carenza di dosi di vaccino

È incredibile l'ostinazione con cui ancora si fa finta di niente, è incredibile lo scollamento tra l'informazione, la politica che la controlla e il tessuto sociale, la plebe che siamo e che continua a parlare di quei vaccini che le hanno distrutto la vita.

Il virologo Pregliasco, quello che cantava va va va vaccinatevi e voleva regolamentare perfino i rapporti sessuali, in ospedale per malore improvviso: niente paura, è sempre successo, saranno i cambiamenti climatici, io per non sbagliare mi farei un bel vaccino, di quelli che, secondo una recentissima ricerca condotta su 38 milioni di persone, aumenta fino a 20 volte il rischio di accidenti: rilevanza già espressa le mille volte dal cardiologo Giuseppe Barbaro, ma i luminari quando non conviene non vanno ascoltati anzi si sospendono, si radiano. Insieme al calciatore della Fiorentina Bove, cascano a mazzi, in tutta Europa, in tutte le divisioni, dai campioni agli amatori, ma tra i virologi propagandisti non mancano i don Abbondio, specie se più o meno lautamente sovvenzionati. Allora procediamo con la spoon river quotidiana. Un altro calciatore allenatore, Davide Semprevivo, 29 anni, cognome di ironia crudele, nel Varesotto crolla in campo mentre sta dirigendo i ragazzini della sua squadra, il Lonate Ceppino, i soccorsi sono inutili. Muore di colpo secco il dirigente comunale del comune di Corridonia, nelle Marche, Adalberto Marani. Cade fulminato a 51 anni il deejay Domenico Caramarossa da Reggio Emilia: la compagna lo trova stecchito sul divano davanti al televisore. A Mosca viene ritrovato il cadavere del campione di basket Janis Timma, 32 anni. Causa ufficialmente ignota. La famiglia del cantante Michele Merlo, morto improvvisamente nel 2021 a 28 anni per una leucemia fulminante, chiede il risarcimento ai sanitari. Può bastare per oggi?

È incredibile l'ostinazione con cui ancora si fa finta di niente, è incredibile lo scollamento tra l'informazione, la politica che la controlla e il tessuto sociale, la plebe che siamo e che continua a parlare di quei vaccini che le hanno distrutto la vita. Diceva Foucault che nessun corpo può reggere la sottomissione a vita, che la ribellione del corpo avviene prima o poi per via fisiologica: sarà, ma al di là di una sorta di rigetto contro le somministrazioni perenni, contro la propaganda ossessiva, non pare ancora di assistere a una rivoluzione vera, palese, orgogliosa. È più una resistenza passiva, morbida, col potere che ancora insiste, che impone i suoi deliri ai quali nessuno crede più. Ma anche quella del potere è una resistenza passiva contro le evidenze scientifiche, le sconfessioni scientifiche, perfino contro se stesso. Propagandisti più o meno conosciuti annaspano nelle loro malattie ma tacciono, virologi don Abbondio cascano ma non fiatano, si impone il finto stupore, la logica del fatto compiuto, nel male fatale come nel sollievo. E' andata bene, “siamo ancora qua, eh già” come dice Vasco Rossi detto il Kom. Ma a migliaia non possono più dirlo, ogni giorno la spoon river cresce ed è stupefacente come una strage diffusa, continua venga colta con il fatalismo che nasconde la vergogna. Ma nessuna omertà, nessuna connivenza può mascherare in eterno un olocausto e che le morti, le malattie più o meno folgoranti siano ancora solo all'inizio dopo quasi 4 anni, è la consapevolezza di tutti. Ci vorranno stagioni, forse decenni per poter ammettere quello che si sa benissimo; nel frattempo, le vittime rimaste vive vengono ricompensate della loro viltà con ospitate, ingaggi, apparizioni, insomma malati e comprati, fatto certamente non nuovo, non inedito, ma forse mai così evidente, mai così imbarazzante. “In senso più lato sta finendo nel paese la borghesia di governo, quella che sentiva il dovere politico di accollarsi gli interessi delle altre classi, che aveva il senso generale dello stato, la borghesia delle istituzioni autonome e dei codici. Quando la malavita organizzata delle mafie, delle camorre, delle 'ndranghete, delle Sacre corone unite ha il controllo del territorio in quattro grandi regioni del Mezzogiorno e non provoca una reazione forte, decisa, continua vuol dire che la borghesia si è ridotta a complice o a socia in affari. Insomma la fine dei valori civili, la persuasione sempre più diffusa che il valore unico sia il denaro. Ma il dominio assoluto del denaro non è senza prezzo, è il dominio del mercato, cioè della sua anarchia senza regole e correzioni. E non è una gran consolazione dirci che questa è una tendenza epocale, universale, se da noi è quasi priva di opposizione e di resistenza”.

Questo scriveva Giorgio Bocca 20 anni fa. Oggi si potrebbe dire che la fine della borghesia responsabile se mai è esistita e il trionfo della mafie si sono trasfuse nel regime autoritario che impone vaccini letali ma impedisce di fumarsi una sigaretta all'aperto, che ricatta la plebe mansueta ma lascia campo libero ai clandestini omicidi, che rinchiude i deboli e non vede i violenti. Questa strage continua è il portato della fine del capitalismo delle cose a vantaggio della finanza che ha inglobato tutto: farmaci, informazione, politica, criminalità organizzata che coincide col potere dei regimi pandemici. L'idea stessa di poter scegliere liberamente è stata praticamente abolita, l'unica libertà è obbedire, tipica delle dittature e altrettanto inequivocabile è la rimozione della realtà, gli impedimenti a dire l'ovvio, che tutti sanno, che tutti sperimentano. Anche oggi in dieci, cinquanta, cento morti di freddo, anche oggi “è sempre successo”, anche oggi stupore e compianto per le vittime improvvise, da mettere in conto al destino, ma da non indagare. E domani come oggi, peggio di oggi.